D’Alia incontra il gruppo consiliare Udc: “L’esperienza Accorinti deve essere avviata a conclusione”

I centristi serrano i ranghi e se nei mesi scorsi il leader Gianpiero D’Alia aveva annunciato a più riprese e con toni decisi la fine di un quasi idillio con l’amministrazione, con la nota di domenica scorsa successiva ala trasmissione L’Arena l’ascia di guerra è stata dissotterrata. Per la verità la strigliata dell’ex ministro riguardava anche i consiglieri comunali Udc ritenuti fin troppo morbidi nei confronti della giunta Accorinti. L’incontro nella stanza del gruppo è servito a schiarirsi le idee in vista di un percorso che in teoria dovrebbe vedere gli Udc in contrapposizione rispetto a Signorino & c. così come spiegato dallo stesso D’Alia che senza mezzi termini ha detto “devono andare tutti a casa, consiglio e giunta, pane duro e coltello che non taglia”.

Il primo atto è il documento di Natale con il quale il gruppo Udc, del quale non fa più parte Carmelina David (passata al gruppo misto ma direzione Forza Italia), stigmatizza l’operato dell’amministrazione su due fronti: precari e Masterplan.

“Quello che ci preoccupa maggiormente- dichiara il capogruppo Mario Rizzo- è come l'amministrazione si stia muovendo sui precari e sui progetti del Masterplan per il Sud- Sui precari è necessario garantire a tutti pari diritti, poiché una volta stabilizzati sono a pieno titolo dipendenti comunali. Invece la logica che si sta seguendo va in tutt'altra direzione. Siamo, infatti, dell'idea che vada garantito il futuro occupazionale di questi lavoratori secondo l'orario di servizio completo previsto dal contratto collettivo. Questo obiettivo va raggiunto nell'ambito di un serio programma di riorganizzazione della pianta organica del Comune di Messina che, nei prossimi tre anni, deve puntare ad essere molto più efficiente di quella attuale".

Anche per il Masterlplan i consiglieri sono perplessi sull' operato di sindaco e vicesindaco: "Da notizie di stampa – prosegue Rizzo – apprendiamo che alcuni progetti per Messina inseriti nel piano, in particolare quelli che riguardano il dissesto idrogeologico e la viabilità provinciale, sarebbero già contenuti nel piano della Regione: se questo venisse confermato ci sarebbe il serio rischio di perdere importanti finanziamenti per la città. A tale proposito chiediamo un'immediata convocazione del Consiglio comunale affinché l'amministrazione spieghi, in maniera chiara, il percorso che sta seguendo".

Sul Masterplan era stato proprio Gianpiero D’Alia, visto il prolungato silenzio da Palazzo Zanca e l’inerzia su quello che all’epoca sembrava essere un treno da non perdere a suonare la sveglia e ad invitare, insieme al collega di Area Popolare Enzo Garofalo, il commissario dell’ex provincia Filippo Romano a riunire i sindaci a Palazzo dei Leoni. Strada facendo si è compreso che il Masterplan è uno dei tanti mega spot del governo Renzi ma che comunque in tempi di magra può essere occasione per portare risorse in un territorio ormai alla frutta. Se non si fa squadra si rischia di perdere l’opportunità per un intero territorio e non per i singoli. La stoccata finale è un messaggio ai naviganti, sebbene sia probabile che la bottiglia venga recapitata dopo l’approvazione dei bilanci.

"Infine guardando ai fallimentari risultati amministrativi del sindaco e della giunta, l'Udc – conclude il capogruppo Mario Rizzo – è convinto che l'esperienza di Accorinti debba essere avviata a conclusione".

In linea di massima quindi, sul finire del 2015 tutti i gruppi di Palazzo Zanca, escluso Cambiamo Messina dal basso, sono dell’idea che l’esperienza Accorinti sia arrivata al capolinea. Su tempi e modalità invece è ancora un percorso tutto da chiarire.

Rosaria Brancato