Manutenzione torrenti, archiviazione per il sindaco di Messina e due dirigenti del Comune

Va in soffitta la prima tranche di accertamenti sul rischio inquinamento dovuto allo stato dei torrenti cittadini. Il Giudice per le indagini preliminari Eugenio Fiorentino ha accolto la richiesta presentata a suo tempo dal sostituto procuratore Liliana Todaro per il sindaco di Messina Renato Accorinti, il direttore della Protezione Civile del Comune Antonio Cardia e il dirigente di settore Antonio Amato.

Ai tre era stato notificato un avviso di garanzia per rifiuto di atti d'ufficio. Gli si contestava, in sostanza, di aver "ignorato" o non aver provveduto adeguatamente e per tempo alle richieste di manutenzione dei torrenti, in particolare di Bordonaro.

L'indagine era stata aperta dopo l'ennesima segnalazione dell'ex consigliere provinciale Roberto Cerreti, che aveva documentato a suon di foto -desolanti – che documentavano lo stato disastroso dei corsi d'acqua e la mancata bonifica, col conseguente rischio esondazioni.

Dopo la notifica del provvedimento, il dirigente Cardia, accompagnato dal difensore Salvatore Giannone, è stato ascolato dalla Procura – mentre gli altri indagati non hanno risposto alla convocazione della magistratura.

L'accertamento ha chiarito che non è competenza dell'ente locale la bonifica di quei corsi d'acqua, ma della Regione. A tagliare la testa al toro è stata infine il recentemente pronunciamento del Tribunale delle Acque Pubbliche che ha definitivamente chiarito che la compentenza è della Regione.

Per questo il sostituto Liliana Todaro, contestualmente alla richiesta di archiviazione, ha anche inviato gli atti alla Procura di Palermo.

Non ci sono ipotesi di reati penali, quindi, sancisce il Gip Fiorentino, che ha archiviato inoltre le posizioni dell'ex sindaco Giuseppe Buzzanca e l'ex commissario Luigi Croce, anche loro iscritti nel registro degli indagati perché gli acccertamenti, partendo dalla situazione di Bordonaro, si erano poi allargati verificando gli nterventi effettuati, e non effettuati, dal 2009 fino ad anni recenti.

Intanto a fine dello scorso anno il sindaco Accorinti ha ricevuto un secondo avviso di garanzia per reati ambientali, notificato a ridosso di Natale, per gli scarichi non autorizzati nelel foci dei torrenti. Indagati, in questo caso, insieme ad Accorinti ed Amato, i vertici dell'Amam, Leonardo Termini e l'ex direttore generale Luigi La Rosa.

Questa seconda indagine è ancora in piedi, e vede a lavoro diversi organi investigativi: la Guardia di Finanza, che ha in corso gli accertamenti sull'Amam, i Carabinieri, la Guardia Forestale e la Capitaneria di Porto, che ha effettuato i sopralluogi alle foci dei torrenti, rilevando almeno nove scarichi abusivi e ponendo i sigilli al quadro di comando del depuratore di Mili.

Alessandra Serio