Minacce di morte, violenze ed aggressioni all’ex compagna: trentottenne ai domiciliari

Una relazione difficile, complicata, ai limiti della violenza, aggravata dal fatto che lui, messinese di 38 anni, beveva e faceva uso di droghe. Un “amore” insostenibile, il loro, tanto che la donna, vittima e con un figlio ancora minorenne, lo scorso marzo aveva deciso di troncare la storia e scappare da una parente nel centro Italia. Sembrava andasse tutto bene anche se, di parlarne alle Forze dell’Ordine, lei non aveva mai avuto il coraggio.
Finché, a dicembre, la decisione di rientrare a Messina ed andare a rifugiarsi a casa della madre, a Bordonaro, non ha rischiato di trasformarsi nell’ennesima tragedia tra le quattro mura di casa. Tragedia sfiorata, fortunatamente, esattamente il giorno di Natale, quando l’ex convivente, in preda all’alcool e ad una violenza inaudita, si è presentato dinnanzi al portone della suocera con una mazza in mano ed ha iniziato a sfondare tutto.
E’ finito in manette con l’accusa di maltrattamenti aggravati contro familiari, minacce aggravate dall’uso di un’arma, danneggiamento e violazione di domicilio, un trentottenne messinese, già noto alle Forze dell’Ordine.
Gli episodi risalgono alla mattina del 25 dicembre. E’ ancora presto quando, con una mazza in mano, l’uomo sfonda la porta di casa della suocera e minaccia di morte sia lei che la figlia, sotto gli occhi terrorizzati del bambino. Poi se ne va, per qualche ora. La donna decide di non chiamare i carabinieri poiché è convinta che il momento più brutto è passato. In realtà non è così. Poco dopo, l’aguzzino torna con ancor più foga. Minaccia lei, la madre, il figlio.
La donna corre in bagno e chiama il 112. Arriva anche il fratello della donna che tenta di placare l’ira dell’aggressore. Lui è evidentemente ubriaco, corre in macchina e prende un coltello nascosto nel cruscotto. La lite degenera. Interviene anche il padre del trentottenne che, in un lampo, riesce a togliere l’arma dalle mani del figlio. Poi lui scappa. I carabinieri arrivano e, in pochissimo, ricostruiscono la vicenda. Inizia la ricerca dell’uomo.
Verrà trovato e bloccato solo a notte fonda.
Per lui, adesso, sono stati disposti i domiciliari. Solo così la donna ed il figlio, rimasti fino ad oggi nascosti e protetti in una casa d’accoglienza, potranno rientrare nella casa della madre. (Veronica Crocitti)