Barresi rinchiuso al Pagliarelli di Palermo, indagini per individuare i fiancheggiatori

Venerdì prossimo il boss di Cosa Nostra barcellonese Filippo Barresi, arrestato ieri dalla Polizia dopo 19 mesi di latitanza, sarà interrogato per rogatoria nel carcere palermitano Pagliarelli dove si trova rinchiuso. Il gip Massimiliano Micali ha fatto richiesta in tal senso per cui sarà un giudice palermitano a sentirlo sempre che Barresi decida di rispondere alle sue domande. All’interrogatorio saranno presenti i giudici della DDA di Messina che nell’inchiesta sono stati coordinati dal procuratore capo Guido Lo Forte. Adesso si tratta di ricostruire le complicità di cui Barresi ha goduto in questi mesi riuscendo a sfuggire ripetutamente alla cattura, muovendosi per tutta la provincia, cambiando continuamente rifugi.
Uno dei fiancheggiatori sarebbe proprio Salvatore Cuttone, il proprietario della villa di Milazzo in cui si trovava Barresi al momento della cattura. Un posto di passaggio in cui il padrino si trovava lunedì sera all’arrivo della Polizia. Barresi ha cercato rifugio in un sottotetto nel quale si accede da una botola ma è stato scovato ed arrestato. Non pensava di essere trovato ma soprattutto non temeva per la sua vita visto che era disarmato. Le indagini della Polizia, proseguite oggi con interrogatori e perquisizioni, puntano ora a individuare quanti hanno aiutato Barresi a nascondersi in quasi due anni di latitanza.