Accorinti: Ecco i nostri fatti. De Luca: Sei Alice nel Paese delle meraviglie

ACCORINTI A DE LUCA:

Quando ci siamo insediati abbiamo ben compreso quale era la situazione delle partecipate e le abbiamo lasciate in condizioni di gran lunga migliori, con contratti di servizio, utili nei bilanci, rinascita del trasporto pubblico, nuova società operativa per la raccolta dei rifiuti (sono in arrivo i nuovi bus elettrici e, finalmente, le nuove spazzatrici).

L’attuale sindaco dice di aver trovato “scelte strampalate” cui si sta affannando a porre rimedio. Sarà una “scelta strampalata” aver ridotto i componenti dei cda aziendali: lui, in contrasto con la legge Madia, ripristina i tre consiglieri, sperpera denaro pubblico e moltiplica i posti di clientela per i suoi “yes men”.L’amministrazione precedente ha selezionato in base a bandi pubblici e competenze, mai per “amicizia”.

Altre “scelte strampalate”: aver risolto col Governo il problema trentennale del palagiustizia (oggi si cercano “soluzioni alternative”, utili solo a perder tempo e prorogare affitti), oppure aver varato la difesa del suolo (si azzera il “salvacolline”, con gravissimi rischi). È sicuramente “strampalato” aver avviato i progetti del PON-Metro (oggi ridiscussi, col rischio di perdere tempo e premialità, se non addirittura finanziamenti).

“Strampalate” sono la realizzazione degli impianti sportivi di cui De Luca a breve taglierà il nastro (vorrà affidarli ai magici “privati”, magari non essendo in grado di gestirli lui per i cittadini?) e l’introduzione dei quadri intermedi nel Comune (De Luca li vuole azzerare senza realizzare nessun risparmio: quei soldi vanno per legge a un fondo destinato al personale). Sarà “strampalato” aver affrontato il risanamento col recupero a verde della aree sbaraccate e senza nuovo cemento, (lui vuole pagare a privati 3-4 anni di affitti e ricostruire i “quartieri-ghetto”). Magari è “strampalato” aver ottenuto il riequilibrio a 20 anni. Questo e molto altro – è opportuno ricordare – è stato realizzato con un Consiglio ostile al 90%, con la più alta concentrazione di inchieste (e condanne, pur non passate in giudicato) d’Italia.

Noi siamo ancora in attesa di vedere realizzato il “primo provvedimento” promesso: ridurre a quattro il numero dei dirigenti (come da programma), che non vuol dire quattro macro-aree organizzative in cui piazzare tutti gli attuali dirigenti. E siamo impazienti di vedere il Casinò a Palazzo Zanca.

Un’ultima domanda; cosa è più strampalato: un tram esistente, funzionante, con tre milioni di utenti e di cui è stato finanziato il potenziamento o un inesistente, costoso, improponibilmente impattante “tram che vola”, visto solo nei rendering dell’impresa russa che lo vuol vendere? Un consiglio: De Luca esca dalla campagna elettorale, smetta i proclami da retromarcia immediata e, con minore “strampalatezza”, porti avanti i progetti di sviluppo e crescita della qualità della vita posti in campo dall’amministrazione precedente. Bloccarli sarebbe una stupidaggine e un danno alla città. Perché governare non è né disfare, nè fare vuoti proclami, e men che meno è fare lo sceriffo. E l’autorevolezza non è l’autoritarismo, anche se l’attuale sindaco, questo fatto, sembra proprio non comprenderlo.

La replica di DE LUCA AD ACCORINTI

Renato non ha ancora compreso che l’era delle manifestazioni no ponte sostenute dalle società dei traghetti privati è’ finita?

Avvisate Accorinti che qualcuno sta continuando ad usare la sua identità per tentare di.mettere una pezza ad un buco che diventa ogni giorno più grande.

L'ultima inchiesta su politica e affari, da un lato, e la nostra quotidiana attività per porre rimedio alle scelte 'strampalate' dei nostri predecessori, dall'altro, stanno mettendo Accorinti ed i suoi sodali in grande apprensione.

Il fatto che Renato non ha compreso (o finge di non comprendere) è che mentre lui girava l'Italia predicando pace e amore e raccontando di una immaginaria rivoluzione, qualche furbetto utilizzava il Palazzo municipale e le partecipate per farsi i fatti suoi.
Tra i numerosi episodi, che cominciano ad emergere nella loro gravità, il più odioso – in una città che non offre lavoro ai giovani – è certamente quello di aver consentito che nelle partecipate si creassero scorciatoie per l'assunzione di presunti raccomandati, imitando con più astuzia metodi da prima Repubblica.

Dopo il caso Messina servizi – Amam, oggi è di attualità quello degli autisti Atm che, con l'escamotage dei contratti a tempo determinato prorogati per tre anni, stavano per diventare dipendenti comunali a tutti gli effetti senza concorso.
Nessuno ha fino ad oggi potuto conoscere la graduatoria della selezione degli autisti del 2016 perché la trasparenza non abita a casa Accorinti (specie quando si tratta di questioni che potrebbero avere, come hanno avuto, rilevanza penale!).
Noi vogliamo dire basta all'omertà ed ai giochetti sulla pelle di chi non ha santi in Paradiso per trovare lavoro!
Chiediamo allora che venga senza indugio pubblicata quella graduatoria, evitando che l'Atm subisca altre condanne (l'ultima è di qualche giorno fa al Tar di Catania) per la scarsa trasparenza!
E chiediamo anche a tutti gli interessati a tale selezione di collaborare con gli inquirenti per segnalare eventuali ulteriori casi di raccomandazioni o di abusi.

Si potrebbe continuare con i 20 milioni di euro che erano pronti per le coop sociali, perpetuando un contesto di precariato che è sempre stato terreno di caccia per la politica clientelare.

Per il resto, se qualche lettore sotto l'ombrellone avesse voglia di ricordare le mirabili gesta dell'amministrazione Accorinti potremmo dire molto altro. Dalle condizioni indecorose di strade e spazi pubblici al risanamento mai avviato. Dalle scuole prive di locali e sistemi di sicurezza al piano di rientro mai definitivamente approvato. Dalla variante al PRG che guardava agli interessi di pochi ai bambini delle scuole lasciati per anni senza mensa e senza scuolabus… e potremmo continuare.

Su questo e molto altro invito Accorinti ad un dibattito pubblico, così potrà riappropriarsi della sua identità senza intermediari interessati.
Su una cosa Renato ha ragione: la campagna elettorale è finita e da come è finita si comprende quale sia il giudizio della gente sul suo operato. Noi non useremo mai l'argomento 'colpa di quelli che c'erano prima' perché sapevamo che la situazione era grave e perché non cerchiamo alibi.

Certamente non ci aspettavamo di scoprire che negli ultimi cinque anni fosse così facile piegare la struttura amministrativa a vantaggio di pochi e a danno di tutti. Questo è il fatto che Accorinti si ostina a non capire e che i suoi amici cercano di nascondere con polemiche pretestuose.