Gioveni chiede la testa di Ialacqua, l’assessore risponde: “Superficiale e populista”. La replica

Non perde tempo l’assessore Daniele Ialacqua. Almeno non quando si tratta di difendere il proprio operato. Ieri il consigliere comunale Libero Gioveni aveva chiesto le dimissioni dell’assessore all’Ambiente per le troppe criticità del settore rifiuti. In questi giorni ci si trova infatti di fronte al rischio di una nuova emergenza per i problemi economici e finanziari di Palazzo Zanca, manca ancora il previsionale 2015 del Comune, Messinambiente soffre e soffre tutto il servizo. Ieri Gioveni attaccava a muso duro Ialacqua. Oggi l’assessore ha deciso di dedicargli una lunga e piccata risposta:

«La nota del consigliere Libero Gioveni, con la quale chiede per l'ennesima volta ed inutilmente le mie dimissioni, colpisce per la sua superficialità, disinformazione, pressappochismo, populismo. Se il consigliere Gioveni impiegasse meno tempo a scrivere comunicati e più tempo ad approfondire i temi sui quali interviene si risparmierebbe delle ben magre figure. In questo caso, ad esempio, sarebbe bastato rileggere la sua stessa nota, prima di avere la fretta di inviarla alla stampa per ottenere un po' di visibilità, per capire che ha sbagliato in primo luogo bersaglio. Quando attribuisce alla mia responsabilità il bilancio non approvato, la discarica chiusa, la mancanza di pagamento stipendi, meno entrate di cassa, ecc…, dimostra di non sapere che tali questioni non sono di diretta responsabilità dell'assessorato all'ambiente e non c'entrano nulla con la gestione dei rifiuti in città. Quando chiede poi come mai i lavoratori non passano ancora all'AMAM “per il cui iter il Consiglio Comunale ha fatto già la sua parte modificando lo statuto della società di viale Giostra!" dimostra di non sapere che la procedura di passaggio di mobilità dei lavoratori è molto più complessa e si è in attesa da tempo del parere dei revisiori dei conti sulla delibera di giunta sul piano ARO, fondamentale per varare poi la delibera di affidamento servizi ad AMAM ed il successivo trasferimento dei lavoratori in mobilità. Quando ancora dice che adesso i cittadini si sentiranno dire dall'assessore di tenere i rifiuti in casa a Pasqua e pasquetta, dimostra di non sapere che la discarica di Motta Sant'Anastasia la domenica pasquale è chiusa ed il lunedì di pasqua chiude alle ore 12, con conseguenti disagi per la raccolta rifiuti , il che richiederebbe un comportamento più responsabile nell'interesse della città da parte di tutti, consiglieri compresi.

Ovviamente nella nota del consigliere Gioveni mancano, come sempre, le proposte ed un'analisi seria del problema rifiuti, ad ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che al consigliere interessa di più cavalcare strumentalmente, come la vecchia politica insegna, il malumore dei cittadini piuttosto che capire e far capire quali siano le vere questioni in campo e come uscire dall'emergenza in cui siamo da quasi 20 anni, ma questo ovviamente Gioveni non lo dice. Si guarda bene inoltre il consigliere di parlare delle gravi responsabilità del governo regionale nella confusione della gestione rifiuti in Sicilia, forse perchè il suo partito è parte del governo Crocetta, e sempre per “dimenticanza” il consigliere non dice nulla della nuova legge di stabilità regionale, votata anche dal suo governo regionale, che regalerà un'altra mazzata ai cittadini messinesi con la previsione di un aumento dell'ecotassa che potrebbe pesare per circa un milione di euro. Inutile ricordare poi a Gioveni la mancanza di un piano dei rifiuti regionale, sempre grazie al suo governo regionale, per non parlare della mancanza d'impiantistica a Messina, grazie anche alle giunte da lui sostenute in passato.

E' troppo chiedere poi a Gioveni un minimo di onestà intellettuale per riconoscere le cose fatte, se ne è informato: informatizzazione isole ecologiche, aumento degli iscritti alle isole ecologiche da 5.000 a 28.000 utenti, la distribuzione di tutte le compostiere, l'aumento della raccolta differenziata, il porta a porta in alcuni villaggi, il recupero del finanziamento sul porta a porta, la gestione post-mortem delle discariche disseminate in provincia dal comune di Messina negli anni passati, il finanziamento del Comieco per la raccolta della carta. Ce n'è insomma abbastanza per chiedere al consigliere Gioveni come mai non abbia pensato lui a dimettersi, vista la carenza della sua capacità di proposta, di approfondimento delle questioni, di conoscenza dei fatti, tutte capacità che dovrebbero essere alla base del lavoro di un consigliere comunale.

Se non fosse per il rischio di nobilitare la nota di Gioveni, mi verrebbe da dire che la nota del consigliere è insomma una classica Pasquinata…ma al contrario, nel senso che in passato le pasquinate erano scritti satirici anonimi dal contenuto politico per ironizzare e lanciare accuse ai politici al “potere”, mentre in questo caso la nota di Gioveni è una Pasquinata al contrario in quanto riesce a prendersi in giro da solo».

Immediata è arrivata la replica del consigliere Gioveni: "Stavolta non ci dedicherò molto tempo a scrivere e replicare alle incredibili e astruse dichiarazioni dell'assessore Ialacqua, il cui nervosismo chiaramente emerso fra le righe della sua nota, denotano una palese "arrampicata sugli
specchi", tipico di chi riconosce inconsciamente di aver fallito nella sua missione affidatagli dal suo "amico ambientalista" sindaco di questa città. Io posso anche dimettermi da mio umile (e non certamente importante ruolo COME IL SUO DI ASSESSORE di consigliere comunale) se questo serve a far passare al buon Ialacqua una serena Pasqua, ma io, al contrario suo e di tutta la giunta di cui fa parte (la prima nella storia a non aver presentato un Bilancio di previsione riferito all'anno prima) non mi sono certamente candidato, come invece ha
fatto lui, a "rivoluzionare" una città che dopo quasi 3 anni E' ADDIRITTURA PEGGIORATA nella qualità della vita.
Detto ciò mi limito a dire che come risposta all'assessore faccio riferimento a due semplici fatti o episodi, di cui uno

recentissimo: il primo è l'incredibile gesto fatto ieri sera da un parroco di questa città che, per protesta, ai piedi della santa croce ha deposto un enorme sacco di immondizia. Solo per questo io, se fossi in lui, non riuscirei a nascondere il rossore che dovrebbe aver provato, nonostante egli non sia credente; il secondo è il sacco di carbone che la sua tanto amata "Legambiente" gli ha donato per la festa della befana, quasi a voler dire: "Fatti da parte vecchio amico
nostro, hai fallito". Basta, mi fermo qui, ogni parola sarebbe superflua per descrivere l'operato inqualificabile dell'assessore Ialacqua; bastano già, purtroppo, gli odori nauseabondi che dovranno sopportare i nostri figli mentre apriranno a tavola quest'anno l
e loro uova pasquali".