Scontro tra Sicilia Futura e De Luca: “vulnus democratico”, “mi dimetto”

La “pax” tra sindaco e consiglieri è durata giusto il tempo della nascita dell’Agenzia per il risanamento, giacchè il nuovo campo di scontro è, ed era immaginabile, la proposta di modifica del regolamento trasmessa da De Luca all’Aula e che lascia pochissimi margini di dibattito. Il sindaco continua ad agitare la scure delle dimissioni il 30 settembre ed è bastato il comunicato del gruppo consiliare Sicilia Futura a far accendere la miccia.

Per i consiglieri la proposta di modifica del regolamento presentata dal sindaco è in realtà una scusa perché l’obiettivo di De Luca “è quello di dettare le regole di funzionamento dell’organo collegiale che viceversa è stato eletto dai cittadini per indirizzare e controllare l’operato del Sindaco. Saremmo al ribaltamento delle regole democratiche: la legge prevede che sia il Consiglio comunale ad indirizzare il Sindaco ed a controllarne l’operato e invece il novello “legislatore” De Luca vorrebbe dettare lui le leggi e le regole. Il Sindaco condiziona l’approvazione di dette modifiche al ritiro delle sue annunziate dimissioni. Siamo in presenza, quindi, di un vulnus alle regole democratiche senza precedenti I consiglieri di Sicilia Futura nel ricordare d’aver responsabilmente approvato la delibera sull’Arisme ribadiscono di voler continuare questo percorso, ma nel rispetto di alcuni principi.

Il sindaco ha dichiarato: ho bisogno che il Consiglio mi dica si o no alle proposte, ma che lo faccia in tempi rapidi e, comunque, certi. Sicilia Futura è perfettamente in linea con questa richiesta del Sindaco. Certo, non possono essere i 10 gg. indicati dal Sindaco, perché un Consiglio Comunale composto da 32 persone non può e non deve decidere in un tempo cosi ristretti, soprattutto nel momento in cui le delibere dovessero essere in numero cospicuo, ma certamente è opportuno fissare un tempo massimo in modo che l’Amministrazione possa programmare le sue attività. Su questo, quindi, non solo il confronto ci sta, ma è condivisibile anche la richiesta del Sindaco nel pretendere tempi certi”.

Sicilia Futura concorda anche sulla richiesta di concordare in tempo utile la presenza alle sedute di Commissione di sindaco ed assessori nonché sulle dirette streaming e sulla necessità di ridurre al minimo gli emendamenti

Tutto il resto della proposta di modifica è semplicemente inaccettabile e offensivo, perché mette in discussione l’onorabilità, la serietà e la professionalità di ogni singolo consigliere comunale La proposta, ragionando dei gettoni di presenza e vincolandoli ad alcune condizioni irrealizzabili, vuole gettare il sospetto che nelle sedute di Commissione e di Consiglio si temporeggi al solo fine di aumentare il numero di gettoni da percepire. A prescindere dal fatto che la legge già prevede un tetto massimo rispetto al numero di gettoni di presenza, riteniamo offensiva questa impostazione perché compito del Consigliere non è solo partecipare alle Commissioni ed ai Consigli, ma incontrarsi con gli uffici, acquisire gli atti, studiarli, fare mozioni, proposte, interrogazioni, interpellanze, ascoltare le richieste dei cittadini amministrati, farsene portavoce; tutto un lavoro che non si può quantificare né semplicemente ridurre alla partecipazione alle sedute di Commissione e/o Consiglio, dove, comunque, tutte queste attività di studio e controllo vanno condivise con gli altri colleghi in un dibattito che deve essere sereno e congruo senza essere finalizzato ad una decisione immediata o peggio ancora al minutaggio necessario per “conquistare” il gettone di presenza".

La Tona, De Leo, Rotolo e Interdonato ricordano al sindaco, a proposito di indennità, che in questo momento lui ha scelto di rinunciare a quella di primo cittadino mantenendo quella, più consistente di deputato regionale, nonostante sia evidente che il ruolo preminente sia il primo. I consiglieri rilanciano la pallaconsiderato che il Sindaco tenta di additarci alla Città come dei nullafacenti e per di più retribuiti, desideriamo avanzare la seguente proposta di buon senso: anziché dimettersi il Sindaco o il Consiglio Comunale, rimaniamo tutti ai nostri posti, rinunciando a qualsiasi indennità e operando in maniera totalmente gratuita per il bene della Città che rappresentiamo. Ma tutti, però, nessuno escluso: Sindaco, Assessori, Consiglieri, Componenti dei Consigli di Amministrazione delle Partecipate”.

De Luca risponde su facebook con un post indirizzato a Danilo Lo Giudice, sindaco di Santa Teresa di Riva e che è destinato a prendere il suo posto se e quando deciderà di lasciare l’Ars. Stando al post a quanto pare De Luca conferma la decisione di restare all’Ars e dimettersi il 30 settembre da sindaco: “Caro Danilo credo che tu debba aspettare fino a maggio 2019 per prendere il mio posto nel Parlamento siciliano! I consiglieri comunali di Messina vogliono paralizzare la nostra attività amministrativa e quindi dovrò dimettermi entro il 30 settembre.Tranquillo ! Spero che la comunità mi ridarà fiducia ad aprire 2019 con una adeguata maggioranza in consiglio comunale”.

In un altro post replica ai consiglieri di Sicilia Futura facendo non risparmiando attacchi ed anzi usando la frase “asini volanti”, spiegando di non voler rinunciare al suo stipendio perché dedica 20 ore su 24 a lavorare per Messina, a differenza di chi fa il consigliere comunale e ha ritmi meno intensi ma anche minori responsabilità.

Io ho fatto una proposta ben precisa: invece di fare gli asini volanti rispondete si o no ma non continuate con il tipico siparietto del “parlatoio istituzionale” . Potremmo spiegare alla città le tecniche truffaldine di svolgimento delle sedute di consiglio comunale e commissioni consiliari per fregarsi qualche gettone di presenza in più. Spero che nessun attuale consigliere comunale sia stato baciato dalla fortuna qualche mese prima o dopo delle elezioni comunali: ha trovato all’improvviso lavoro in qualche ente o ditta privata per fregarsi anche il doppio stipendio (consigliere e dipendente ) con pagamento dei contributi previdenziali a carico della comunità Se non siete all’altezza di una controproposta valida allora accettate la mia ma non vi consentirò di giocare sul tempo cioè non vi consentirò di prendere tempo. Se non vi va bene la mia proposta allora ditelo subito così la finiamo con questo teatrino: il 30 settembre mi dimetto e ad aprile 2019 andiamo a votare e la città deciderà”

Nessuno spazio al dialogo quindi e De Luca non sembra voler aprirsi al confronto sui dettagli delle modifiche, dal momento che sulla necessità e sullo spirito, i consiglieri sono d’accordo. Oggi pomeriggio tra l’altro il sindaco incontrerà il presidente del consiglio Claudio Cardile proprio su questa tematiche, ma non può pensare che l’Aula possa accettare supinamente qualsiasi imposizione senza discuterla.

A rispondere alle stilettate del sindaco dirette a Sicilia Futura è Beppe Picciolo, segretario regionale del partito, che cerca di abbassare i toni ma nel contempo ribadisce la dignità dei componenti dell’Aula: “Menomale Cateno che non eri presidente della corte costituzionale, prima di fare il sindaco, sennò saresti costato 24.000 euro al mese all’Italia per far risparmiare 5.000 euro al comune di Messina… come se a sacchetta non fosse unica… Cateno, Cateno… sei troppo intelligente per fare queste affermazioni!! Sui tempi del consiglio comunale la risposta di Sicilia Futura è stata già SI, al netto di queste tue “fantasie volanti”, quindi gli asini e gli scecchi lasciali agli altri, che in questo consiglio mi sembra che non ce ne siano!! Hai scritto che chi fa il sindaco vuole, legittimamente, essere retribuito, ed è giusto! Ci mancherebbe! Era una proposta: bocciata! E allora, sindaco, se tu puoi bocciare le proposte dei consiglieri comunali, consenti anche a loro di poter valutare le tue adeguatamente, con o senza gettone di presenza! Ti hanno già dimostrato serietà ed amore per la città ed apprezzamento per le tue idee in un tempo brevissimo, quindi adesso basta polemica e fate insieme un “programma a tempo” serio su atti importanti ed urgenti, sulla funzionalità del consiglio, sui bilanci, in modo da dare una svolta definitiva alle sorti di questa nostra amata città! E non parlare più di dimissioni… non usarle come un’arma! Un bravo sindaco, come ti stai dimostrando tu, ha bisogno di una grande collaborazione spontanea e non di ottenerla solo sotto minaccia”

Mentre il clima si fa incandescente è Giovanni Sorbello, del Gruppo Misto, a provare a gettare acqua sul fuoco invitando i colleghi consiglieri ad una valutazione condivisa delle modifiche” Preso atto che si era già presa in considerazione la sottoposizione ai lavori di una generale modifica al nostro regolamento, preso atto, altresì, che il Sindaco ha intrapreso un’azione così forte su alcuni punti del Regolamento; ritenuto, infine, che dalle prime consultazioni informali avvenute fra noi consiglieri, risulta evidente la volontà di tutti di modificare alcuni punti del Regolamento senza che ciò possa incidere sulla nostra libertà e autonomia quale Organo di controllo. Assodato che non si accettano imposizioni “aut-aut” reputo necessario ed indispensabile approfondire tale questione alla presenza del Sindaco, chiedendo, de visu, conto e ragione sulle motivazioni che lo hanno indotto a fare una dichiarazione così forte e netta, quale quella delle sue dimissioni nel caso in cui non si procedesse alle richieste modifiche.