Tranchida: “L’assessore Battiato è poco informato e mal consigliato”

Alle dichiarazioni dell’assessore regionale Franco Battiato che ieri ha dichiarato: “Al Turismo non c’è un euro. Hanno rubato tutto”, sono arrivate a stretto giro di posta le repliche da parte dell’ex assessore al ramo Daniele Tranchida e dell’ex direttore artistico Salvatore Presti.

“Quelle rilasciate da Battiato sono affermazioni del tutto gratuite, frutto di approcci approssimativi –scrive Tranchida- Falsità grossolane ed accuse sommarie. Credo che chi ricopra incarichi istituzionali abbia il dovere, quando fa dichiarazioni così gravi di dire chi, dove, come e quando, avrebbe sperperato denaro pubblico. Battiato e Rais, inoltre, non sanno di cosa parlano, quando imputano all’Assessorato al Turismo la gestione dei siti culturali (di competenza dei Beni culturali); o quando affermano che i nuclei di valutazione saranno gratuiti, dimenticando di dire che, già da tempo, sono tali in virtù di un’iniziativa da me avviata. Una cosa è affermare di trovarsi, al momento, in carenza di fondi altra cosa è dire “hanno rubato tutto”.

L’ex assessore regionale al Turismo Tranchida traccia il percorso che lo ha portato nella giunta Lombardo nell’ultimo periodo dell’amministrazione, in qualità di tecnico di area (Fli), ed a tutela della sua competenza e professionalità annuncia di voler ricorrere ai legali per tutelare l’immagine lesa dalle dichiarazioni di Battiato.

Il docente universitario messinese ricorda poi come i tagli al Turismo siano avvenuti sin dall’inizio della precedente legislatura con percentuali variabili tra il 10% ed il 35% in base ai vari capitoli.

“Da qui la necessità- spiega Tranchida- di avvalersi dei fondi comunitari mediante la realizzazione di eventi di natura culturale, folklorica e sportiva, poi stoppata nel 2012 dalla rideterminazione dei tetti di spesa per l’applicazione del patto di Stabilità. Una scelta, quella dei fondi comunitari, che ha contribuito ad incrementare i flussi turistici come documentato dai dati dell’OTR, di Bankitalia, dell’Instat, del ministero del Turismo e dell’ONT, per il 2011”.

Secondo il racconto dell’ex assessore in cassa dovrebbero esserci circa 39 milioni di euro derivanti dalla delibera 123 del maggio 2012 e da una successiva rimodulazione del PO FESR 2007-2013. Tranchida rivendica i quanto realizzato nei suoi due anni di gestione dell’assessorato, come la creazione di 26 distretti turistici, il riconoscimento di 1/3 dei comuni dell’isola come località a vocazione turistica, la liberalizzazione dell’accesso alla professione di guide turistiche, il riordino degli albi di maestri di sci e guide subacquee, l’avvio della procedura di un circuito per i teatri intermedi regionali, il sostegno alla scuola del cinema e i bandi per la formazione di filmaker. L’ex assessore rivendica anche la paternità di qualche “no” come ai milioni di euro per una parte della fiction Agrodolce richiesti senza adeguate fatture o ai costi esorbitanti dei campionati di nuoto a vasca corta.

“Sono stato tra quelli che avevano espresso soddisfazione, per la nomina di Battiato– conclude Tranchida- Mi ero sbagliato. Non avrei mai pensato che un uomo di cultura come lui si lasciasse andare ad affermazioni di tale disarmante e degradante superficialità, dando credito a falsità grossolane, dietro ipotizzabili input di consiglieri infidi ed interessati”.

Al neo assessore replica anche Salvatore Presti, ex direttore artistico : “Non è concepibile offrire al pubblico capri espiatori con informazioni grossolane. Ad esempio le mostre a cui si è fatto riferimento, per presunti eccessi di budget, senza descriverne i protagonisti, le sedi prestigiose in cui si sono svolte e i criteri artistici che ne costituivano l’anima, sono state scelte dal sottoscritto non solo per l’indiscutibile valenza internazionale, (ad esempio: Jimenez Deredia è il primo artista non europeo che espone all’interno della Basilica Vaticana e la dimensione artistica mondiale di Giò Pomodoro è scontata) ma anche con il preciso intento di realizzare eventi di forte attrazione turistica per generare un effetto benefico sul territorio”.

Presti ribadisce come tutti i progetti siano stati inviati agli uffici competenti ed alla Corte dei Conti che li ha regolarmente vistati. Le mostre internazionali poi hanno costi più alti perché legati ai trasporti delle opere, alle assicurazioni, agli allestimenti etc.etc. Quanto al Circuito del Mito basterebbe dare un’occhiata alla rassegna stampa delle principali testate mondiali, continua Presti, per comprenderne la portata in termini di ritorno d’immagine.

“Come direzione artistica abbiamo spesso lavorato in condizioni inimmaginabili, senza collaboratori, senza un ufficio degno di questo nome, senza un collegamento internet, senza un telefono. Non si può entrare nell’agone mediatico con approssimazioni non documentate e soprattutto, senza uno sguardo attento ai meccanismi così complessi e delicati della macchina regionale. E’ proprio a causa di questi meccanismi tortuosi, che spesso scivolano nei pantani dell’inefficienza che “Il circuito del mito” è diventato così controverso. Spero che questa esperienza possa essere un contributo per quanti avranno la volontà di comprendere quali sono gli anelli deboli di un ingranaggio malato, quali sono gli errori che paralizzano i meccanismi virtuosi delle risorse, quali le strade per evitare la giungla delle contrapposizioni amministrative atrofizzanti e superare ostinatamente la tentazione di raccontare, per l’ennesima volta, che la Sicilia è irredimibile”.

Rosaria Brancato