Il mercato coperto “Muricello” è sottoutilizzato. Ecco come valorizzarlo

Nel 2008, il “Muricello” era stato inserito nel piano di vendita degli immobili comunali, ma in seguito fu stralciato. Pochi mesi fa, l’appena insediato e oggi dimissionario assessore Todesco aveva proposto la struttura come museo delle macchine votive. Oggi – ha chiarito l’assessore Patrizia Panarello, presente alla seduta del Consiglio della IV circoscrizione -, “la proposta è stata ritirata. Quest’area resta destinata al mercato e sono piacevolmente sorpresa dal progetto che è stato esposto. Se tutti i quartieri lavorassero in questo modo, si verrebbero a creare importanti sinergie utili per il bene comune. Mi piace l’idea della galleria commerciale. Se riusciremo a trovare le risorse, sarà da concretizzare. Ogni ci sono dei fondi destinati ai mercati. Mi impegnerò per far sì che non finiscano in un unico calderone ma che siano utilizzati a tal fine”.

Come verrebbe realizzata la galleria commerciale è stato spiegato durante la seduta pubblica che si è svolta all’interno del mercato. Al “Muricello” si accede tramite l’ingresso di largo La Corte Cailler, ma la struttura ha anche un altro ingresso da via Garibaldi. Quest’altra parte, separata dal mercato da un muro interno, da sei anni è stata affidata all’Accir, Associazione Cattolica Culturale Italiana Radioperatori, che si occupa di attività di volontariato e di protezione civile.

L’obiettivo è quello di collegare le due aree per realizzare un accesso al mercato coperto anche da via Garibaldi, rendendo più appetibili gli stand commerciali.

“E’ un progetto semplice – ha spiegato il presidente della IV circoscrizione, Francesco Palano Quero –. In via Garibaldi, il flusso pedonale è certamente più alto. Creando un nuovo ingresso, la struttura verrebbe valorizzata dal punto di vista commerciale. E’ necessaria, però, la manutenzione dei prospetti e delle parti interne. Nei prossimi tavoli tecnici, bisognerà predisporre un progetto. Poi si potrà pensare anche ad ampliare le categorie di vendita”.

Tra le richieste del IV quartiere, anche l’aumento dei parcheggi in zona, con delle semplicissime modifiche a costo zero. In particolare, si chiede che su un lato delle vie Porto Salvo e Cicala, venga consentita la sosta “a spina di pesce”. La larghezza delle strade lo consente e servirebbe anche ad eliminare il malcostume della sosta in seconda fila che, in questo modo, diventerebbe impossibile senza ostruire il passaggio veicolare. Una proposta simile sarà da discutere anche per ciò che concerne la parte bassa di via Palermo, quella che inizia proprio dal Muricello e che giunge sino alla circonvallazione. Una strada in cui la doppia fila è diventata prassi comune e accettata. L’istituzione della sosta in diagonale consentirebbe di aumentare i parcheggi regolari e di eliminare quelli irregolari.

Negli ultimi tempi, al Muricello, sono stati realizzati diversi sopralluoghi anche col funzionario preposto del Dipartimento comunale Commercio, Industria e Artigianato, Salvatore Mastroianni. Visionati anche la terrazza, in buone condizioni, ed il piano semi interrato, che si trova invece in stato di abbandono. Proprio tramite il piano semi interrato, esiste già un collegamento interno tra la via Garibaldi e largo La Corte Cailler. Una delle stanze che sporge su via Garibaldi, però, è stata data in comodato d’uso ad un privato, che non la utilizza. Le altre tre, come detto, ospitano la sede dell’Accir.

“Abbiamo avviato un confronto con l’Accir – ha proseguito Palano Quero -. Non abbiamo da obiettare sulla loro attività, ma pensiamo che per il bene della città sia più utile ridestinare i locali di via Garibaldi”.

Per un attimo, gli animi si sono accesi quando uno dei coordinatori dell’Accir, Rosario Tuvè, ha espresso il suo rammarico per la possibilità di “sfratto” dai locali in comodato d’uso gratuito all’associazione. “Noi vorremmo restare ma potete anche buttarci fuori – ha detto -. Dateci, però, un’altra sede dignitosa”. Poi, la spiegazione dell’attività, meritoria, dell’Accir: “Siamo una piccola associazione non politica e radicata sul territorio. Siamo stati a Giampilieri, a L’Aquila e di recente al Pala Nebiolo. Non vogliamo metterci contro le cose belle per la città, ma noi non abbiamo preteso nulla. Nel 2007 avevamo necessità di una sede e il commissario Sbordone ci ha concesso questa. All’interno, abbiamo una sala radio in grado di mettere in contatto ogni punto della Provincia quando i ponti radio delle telecomunicazioni saltano. A Giampilieri, nel 2009, è saltato tutto tranne la nostra frequenza. Facciamo anche vigilanza scolastica in convenzione con la Polizia Municipale, il tribunale dei minori ci affida dei ragazzi per fare attività, ci occupiamo anche di ragazzi disabili, facciamo campagne anti incendio e forniamo il nostro supporto volontario durante le manifestazioni sportive e religiose”.

L’Accir ha aperto ai presenti i locali di via Garibaldi ed abbiamo potuto constatare che effettivamente all’interno è contenuta attrezzatura per le varie attività e che il tutto è ben tenuto e curato. Raramente, però, a dire il vero, passando da via Garibaldi, ci è capitato di vedere quelle serrande alzate e ci è stato spiegato che le operazioni di Protezione Civile vengono svolte soprattutto all’esterno. Da qui, la considerazione del consigliere del IV quartiere, Renato Coletta: “Non vogliamo mettere in dubbio l’operato dell’Accir – ha affermato -. Solo che stiamo parlando di una struttura comunale in via Garibaldi, una strada dall’altissimo valore commerciale, di otto vani su due piani. Il Comune può e deve trarre profitto da questa struttura, destinandola a fini commerciali. L’Accir può funzionare al Centro Operativo Comunale o in altre strutture concesse dal Comune in posizioni meno strategiche. Qui è importante creare un varco tra i due lati del Muricello e dare risposte in tempi brevi agli operatori commerciali”.

Proprio i commercianti che al momento lavorano all’interno, appena 4 le botteghe che pagano regolarmente l’affitto, chiedono a gran voce che si provveda ad affittare anche gli altri 16 stand. Sono stati fatti diversi bandi, con un canone molto basso, ma mai adeguatamente pubblicizzati e in previsione ce n’è un altro. Alcuni box sono stati affidati ma rimasti inutilizzati. Niente affitto pagato e, in “compenso”, sono stati lasciati dei rifiuti all’interno. Tante le idee esposte: “E’ una struttura migliore di tanti altri mercati cittadini – hanno detto -. E’ al coperto e la sera può diventare un punto di ritrovo con bar, pasticcerie e rosticcerie. Potrebbero essere organizzate anche mostre per l’artigianato o piccole fiere natalizie. La gente si sposta a Zafferana per l’ottobrata quando una cosa simile, in proporzione, qui si può fare tutto l’anno”.

Un’ultima annotazione. Ieri scrivevamo che, tra i tanti fitti passivi, il Comune paga anche quelli del mercato di Giostra, 65mila euro l’anno all’Azienda Sanitaria Provinciale. Gli spazi non sono minimamente paragonabili ma è l’esempio di come palazzo Zanca paghi per utilizzare aree altrui e, contemporaneamente, non si occupi adeguatamente di quelle di proprietà. Proprio all’esterno del mercato di Giostra, il viale laterale è spesso occupato da bancarelle che ostruiscono o almeno rallentano molto il passaggio veicolare. E intanto, gli stand del Muricello restano vuoti.

(Marco Ipsale)