Croce chiede le dimissioni di Trimboli che replica: “Mi rivolgerò alla Procura”

Assume contorni sempre più infuocati il braccio di ferro tra Ato3 e Messinambiente. Da un lato resta la società partecipata che gestisce il servizio di raccolta rifiuti che continua a battere cassa chiedendo i 2.400.000 euro che il Comune aveva previsto per dare un po’ di respiro all’azienda, dall’altro c’è l’Ato3 che ha ancora le somme ferme in cassa perché ci sono i debiti contributivi da pagare all’Inps. Già nei giorni scorsi il commissario di Palazzo Zanca Luigi Croce aveva sposato le richieste del commissario di Messinambiente Armando Di Maria chiedendo all’Ato3 di versare immediatamente queste somme. Aveva risposto Michele Trimboli, commissario Ato3, replicando che quella cifra sarebbe stata impiegata per pagare tutti i contributi non versati perché l’Inps aveva dato un preciso ultimatum e non aveva accettato nessuna ipotesi di rateizzazione. Oggi il commissario Croce è intervenuto sulla questione e ha assunto una posizione che non lascia spazio a dubbi. L’ex procuratore ha chiesto le dimissioni del commissario Trimboli.

Una richiesta che è giunta direttamente e ufficialmente a Trimboli che però al momento non è intenzionato a lasciare il suo posto perché, ci ha spiegato telefonicamente, “ci si dimette se non si è fatto bene il proprio lavoro, se si commettono errori. Io credo di aver agito fino ad ora nell’assoluto rispetto della legge”. Il commissario Ato3 spiega la sua posizione attraverso un comunicato stampa ed è pronto a rivolgersi alla Procura.

Le dichiarazioni rilasciate dal dott. Croce mi costringono, ancora una volta, a ribadire che non ho alcuna intenzione di violare la legge al di là di "pareri" del Commissario Straordinario che, com'e noto, non è più il Procuratore della Repubblica di Messina. In questi due mesi, sempre nel rispetto della legge, ho fattivamente contribuito, assumendomi tutte le responsabilità derivanti dalla carica che ricopro, alla soluzione dei gravi problemi economici del Comune di Messina che si ripercuotono sul sistema di igiene ambientale cittadino. Sono ancora in attesa di ricevere oltre 12,5 milioni di euro per i servizi già resi nell'anno in corso, mentre per gli anni precedenti il credito dell'ATO ammonta a quasi 21 milioni. Prendo atto che si vuole trovare a tutti i costi un capro espiatorio che pur avendo svolto diligentemente il proprio dovere si vuole rimuovere. Sono costretto, tuttavia, a tutelare la mia onorabilità e la Società che rappresento e per questo ho già comunicato al Commissario Straordinario che dell'intera vicenda trasmetterò una dettagliata relazione al Procuratore della Repubblica di Messina chiedendo di essere sentito con urgenza ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti. In tal modo, sono certo, emergerà la verità”.

(Francesca Stornante)

Martedì, 20 novembre, 2012 – 17:31