Prenderanno il via venerdì prossimo gli interrogatori delle 73 persone iscritte al registro dell'inchiesta sul bilancio. Il pm Antonio Carchietti, titolare del caso, conta di ascoltarli tutti prima delle ferie agostane, e li ha convocati in ordine alfabetico, nella previsione di interrogare almeno 7 persone al giorno, una o due volte a settimana. L'intento è tirare le fila di una inchiesta che ha ormai centrato il quadro delle ipotesi accusatorie, basate sostanzialmente sulle conclusioni del super perito Vito Tató.
L'indicazione del consulente è chiara: il buco c'è, ed era impossibile nasconderlo. Tanto grosso che, soprattutto per quel che riguarda le prioritá di spesa, sarebbe stato necessario dichiarare il dissesto, ove fosse stato impossibile allinearsi alle raccomandazioni della Corte dei Conti. Proprio le continue censure della Corte, i correttivi suggeriti dalla magistratura contabile e mai attuati, malgrado le "rassicurazioni" dei funzionari comunali in risposta ai giudici, sono alla base del grosso delle conclusioni del perito, a lavoro sui previsionali votati dal 2009 al 2011.
Nel 2013 l’allora commissario Luigi Croce paro' il colpo con una nota interna con la quale sostanzialmente ammetteva come unica strada la dichiarazione del dissesto, ma rimetteva la palla agli uffici di Palazzo Zanca. E’ stata proprio la nota di Croce a dare il via agli accertamenti della magistratura.
Ma già nel 2010 i consiglieri comunali Giuseppe Melazzo e Nello Pergolizzi, in sede di discussione del consuntivo 2009, avevano presentato un emendamento chiedendo di avviare l'iter per la dichiarazione del dissesto.
Rispetto alle prime ipotesi di reato, falso ideologico e abuso d'ufficio, indicati negli atti "visibili" dell'indagine, gli accertamenti hanno gia' imboccato una ulteriore direzione. Al vaglio, infatti, ci sono ora anche le certificazioni del rispetto del patto di stabilità, così come gli atti di commissione e le note di revisione. Il numero delle 73 persone che saranno interrogate, perció, non offre l'esatta cartina di tornasole della svolta che l'inchiesta potrebbe avere. Giá l'atto di proroga delle indagini, ad esempio, restringe a poco più di 30 le posizioni al vaglio effettivo.
Al momento, comunque, il pubblico ministero vuole ascoltare, con le garanzie offerte dalla presenza del difensore, tutte le persone che hanno redatto, firmato e votato gli atti passati al vaglio dal consulente. E' molto probabile quindi che molte posizioni, alla fine degli accertamenti, verrano definitivamente stralciate e archiviate. Sara' soltanto dopo il faccia a faccia tra consiglieri comunali, componenti delle commissioni, dirigenti di settore, giunta e sindaco, che il magistrato avrà davvero chiaro il quadro delle singole responsabilità penali.
Al di la' dei profili di reato, peró, il dato certo che emerge dall'inchiesta è che Palazzo Zanca, nei tre anni considerati, dal 2009 al 2011, ha fatto pesare sui cittadini contribuenti la scelta di non dichiarare il dissesto, omettendo o sottostimando voci di spesa, gonfiando le entrare previste, rimandando fino a che era possibile scelte tecniche improcrastinabili, malgrado i rilievi, chiarissimi, della Corte dei Conti. Censure che non sono bastate, ad esempio, a evitare che dirigenti e funzionari continuassero a percepire premialità come se avessero amministrato al meglio.
L'avviso a comparire è in corso di notifica all'ex sindaco Giuseppe Buzzanca, Ferdinando Coglitore, Santi Alligo, Elvira Amata, Pinella Aliberti, Carmelo Altomonte, Antonio Amato, Giuseppe Ansaldo, Francesco Aiello, Roberto Aricó, Salvatore Magazzù, Francesco Mondello, Diane Litrico, Carmelo Famà, Calogero Ferlisi, Attilio Camaioni, Giovanni Caminiti, Domenico Manna, Romolo Dell’Acqua, Antonella Cutroneo, Antonino Cama, Natale Maurizio Castronovo, Dario Zaccone, Giancarlo Panzera, Giuseppe Terranova, Marcello Greco, Pietro Iannello, Paolo Saglimbeni, Roberto Nicolosi, Paola Bianchi, Vincenzo Schiera, Giuseppe Scalici, Placido Bruno, Giuseppe Rao, Giuseppe Isgrò, Giuseppe Corvaja, Giuseppe Puglisi, Carmelo Capone, Gianfranco Scoglio, Dario Caroniti, Carmelo Santalco, Orazio Miloro, Giovanni De Leo, Giuseppe Mauro, Domenico Donato, Domenico Maesano, Filippo Ribaudo, Angelo Burrascano, Gaetano Caliò, Ivano Cantello, Giuseppe Capurro, Antonino Carreri, Giuseppe Chiarella, Bruno Cilento, Giovanni Cocivera, Carmelo Conti, Giovanna Crifò, Antonio Fazio, Giuseppe Magazù, Giuseppe Melazzo, Vincenzo Messina, Giorgio Muscolino, Giuseppe Previti, Antonio Restuccia, Mario Rizzo, Salvatore Serra, Roberto Sparso, Antonio Spicuzza, Sebastiano Tamà, Salvatore Ticonosco e Giuseppe Trischitta.
Alessandra Serio