Il caso dimissioni di De Luca: “Il 30 settembre commiato alla città”

E’ uscito dall’aula annunciando le dimissioni. Quello che è accaduto giovedì sera in consiglio comunale ha aperto una voragine politica che rischia di avere esiti imprevedibili. Il sindaco Cateno De Luca lascerà davvero la poltrona di primo cittadino? Al momento l’unica certezza è che da ieri sera il sindaco De Luca si è preso una pausa. Una pausa dagli impegni istituzionali, tanto da aver saltato anche l’importante vertice di ieri in Prefettura sulle scuole, ma anche una pausa dal mondo social, dove è protagonista indiscusso.

Il silenzio è stato spezzato solo da un post pubblicato ieri nel primo pomeriggio e che ha creato ancora più dubbi e interrogativi. De Luca annuncia un incontro tra un mese per resocontare il lavoro dei suoi primi cento giorni. Primi e che, a quanto pare, saranno anche ultimi, visto che il post si chiude con una frase inequivocabile: “commiato alla città di Messina”.

De Luca praticamente dà appuntamento ai messinesi domenica 30 settembre, alle ore 19, per i 100 giorni del sindaco sceriffo, come lui stesso si definisce prendendo in prestito alcune delle critiche che gli sono state mosse in questi giorni. E per salutare la città.

Ma quello che accadrà è ancora tutto da scoprire. Perché De Luca ha dimostrato più e più volte di saper “stupire” e probabilmente anche questa volta c’è già una nuova mossa pronta dietro l’angolo. Le ipotesi sono tante, ma al momento bisognerà attendere i tre giorni di pausa e di silenzio che il sindaco ha scelto di prendere dopo la bufera esplosa in consiglio.

Nel frattempo un passo ha deciso di farlo proprio il consiglio comunale: il presidente Claudio Cardile ha convocato una nuova seduta straordinaria da dedicare all’Agenzia per il risanamento già per martedì 4 settembre. Lunedì la delibera sarà ancora una volta in discussione in commissione Bilancio, poi martedì si torna in aula, probabilmente per provare a ricucire uno strappo che al momento sembra insanabile.

Lo stesso consiglio che giovedì sera aveva bocciato un emendamento che avrebbe impegnato l’aula a votare entro il 7 settembre, proposto da De Luca, adesso è pronto ad anticipare addirittura la discussione. Anche perché se il sindaco si dimette trascina fuori da Palazzo Zanca tutto il consiglio comunale. E di certo questa non è un’ipotesi che i 32 consiglieri auspicano.

Fermo restando che durante la seduta di giovedì sera non è stata bocciata la delibera di costituzione dell’Agenzia. Quella delibera è ancora ferma in commissione. E' stata informalmente inviata ai consiglieri lo scorso 11 agosto, trasmessa ufficialmente in consiglio il 20 agosto, al rientro dalla pausa estiva, cioè lunedì 27 è stata subito discussa in due sedute di commissione e ancora non è stata votata per il passaggio in consiglio perchè il dibattito non si era chiuso.

In discussione giovedì sera c’era un semplice ordine del giorno che tra l’altro non sarà vincolante sotto nessun punto di vista. Quindi, sotto questo profilo, il consiglio si è fatto un autogol politico devastante, proprio perché si trattava di un ordine del giorno che alla fine comunque è stato approvato. Ma anche la reazione del sindaco, limitandosi alla lettura degli atti e delle dinamiche d’aula, sembra essere stata spropositata rispetto a quello che effettivamente è accaduto.

Questi giorni probabilmente serviranno per rimettere sui giusti binari tutta la vicenda. Anche perché lo sbaraccamento è un’operazione troppo importante per la città di Messina e non ci si può arrendere e abbandonare la nave al primo intoppo.

Francesca Stornante