Messinambiente e Atm si appigliano al decreto blocca contributi

Una nuova luce in fondo a quel tunnel senza uscita in cui da mesi si trovano le due sorelle sventurate Messinambiente e Atm. Una fiammella ma che però darà una significativa boccata d’ossigeno alle due partecipate alle prese con una crisi senza precedenti. La soluzione è il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 259 del 6 novembre scorso, soluzione che in pratica sgrava le due società dal pesante fardello dei contributi da versare mensilmente a Inps, Inail e Agenzia delle Entrate. Se n’è discusso oggi in Prefettura durante due diversi incontri. Il primo ha visto seduti al tavolo prefettizio il capo di gabinetto Romano e i rappresentanti sindacali di Orsa, Ugl, Uiltrasporti e Cub ed era stato convocato pochi giorni fa per discutere della grave situazione dell’Atm. Il secondo invece ha riunito il prefetto Trotta, il commissario di Messinambiente Di Maria, il commissario dell’Ato3 Trimboli e i dirigenti di Serit, Inail e Inps. Al centro dei due incontri la possibilità di attivare questo decreto, una strada che proprio il commissario Di Maria aveva prospettato per la società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in città.

Il decreto prevede la compensazione dei crediti per quelle aziende che vantano somme non corrisposte da parte degli enti pubblici. In buona sostanza attraverso questo strumento le due partecipate non dovranno più impegnare i pochissimi finanziamenti che arrivano per pagare contributi, arretrati, tasse all’Agenzia delle entrate e potranno dirottare le intere somme al pagamento degli stipendi ai dipendenti.

Messinambiente vanta un credito di addirittura 45 milioni di euro, in dettaglio sono 39 da parte dell’Ato3, più di 4 da parte del Comune di Taormina, più di 2 dal Comune di Messina per debiti che risalgono a circa sette anni fa. Per l’Atm i crediti sono molti di meno, ci sono i 4 milioni dei dodicesimi di ottobre, novembre e dicembre, 2.500.000 dalla Regione per l’adeguamento del contratto degli autoferrotranvieri e due rate del quadrimestre 2012 e poi i famosi finanziamenti tanto contestati relativi al chilometraggio. Queste cifre hanno permesso di dare il via all’attivazione di tutte le procedure necessarie per attivare il decreto e bloccare il pagamento dei contributi per Atm e Messinambiente. In particolare per l’Atm appena pochi giorni fa le somme destinate all’azienda erano state messe in discussione dalla necessità di dover prioritariamente soddisfare i debiti Inps che ammontano a circa 2.200.000 euro non lasciando liquidità sufficiente per le spettanze arretrate dei lavoratori. L’applicazione del decreto, a fronte dei crediti che l’Atm vanterebbe nei confronti di Comune e Regione, consentirà per il futuro di dare un parziale sospiro di sollievo alle difficoltà di liquidità dell’azienda.

Sul fronte caldo degli stipendi sospiro di sollievo per i dipendenti di Messinambiente, il commissario Di Maria ha annunciato l’avvenuto pagamento dello stipendio di settembre. Restano in attesa i lavoratori Atm che però a giorni dovrebbero avere il saldo di luglio, lo stipendio di agosto e il 50% di quello di settembre, rassicurazioni sono arrivate proprio durante l’incontro di oggi. Soddisfatti Barresi, Lasagni, Alizzi e Urdì: “apprezziamo l’impegno profuso nella vertenza dall’istituzione prefettizia e chiediamo che sia il Prefetto a fare da “cabina di regia” per accelerare il tavolo d’incontro tra Regione e Commissario del Comune al fine di individuare un percorso condiviso che dia futuro all’azienda trasporti di Messina” hanno detto i rappresentanti sindacali al termine dell’incontro. Intanto dopo più tre settimane di presidio i lavoratori hanno deciso di lasciare Palazzo Zanca. La protesta è momentaneamente sospesa, continueranno a tenere accesi i riflettori sulla loro vertenza. (Francesca Stornante)