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Burocrazia in Sicilia, Chinnici: “Mai applicata la mia legge per la semplificazione”

MESSINA – Uno dei problemi principali della Sicilia è legato a una riforma della pubblica amministrazione di cui spesso si è parlato ma che non è mai davvero partita. E a pesare ulteriormente sulla macchina governativa regionale, così come su quelle locali, c’è la variabile legata ai lunghi tempi della burocrazia. La candidata alla presidenza della Regione Siciliana, Caterina Chinnici, ha parlato anche di questo durante la conferenza stampa di presentazione dei candidati messinesi all’Ars per le prossime elezioni del 25 settembre.

Chinnici: “Legge approvata ma mai attuata”

Chinnici spiega: “Avevo già avviato un lavoro di interlocuzione con i Comuni e le amministrazioni locali anche in questo senso, quando sono stata assessora regionale alle Autonomie locali. E di burocrazia si parlava in una legge fatta nel 2011, in cui erano inseriti elementi come la semplificazione, la trasparenza e norme anti corruzione. Quella legge venne approvata all’unanimità, ma ciò nonostante non è stata mai attuata”. La legge regionale in questione è del 5 aprile 2011, n.5, dal titolo “Disposizioni per la trasparenza, la semplificazione, l’efficienza, l’informatizzazione della pubblica amministrazione e l’agevolazione delle iniziative“.

“La legge va ripresa”

“Al suo interno – spiega Chinnici – si parla di semplificazione amministrativa e semplificazioni per le imprese. C’erano punti unici con tempi certi per autorizzazioni e procedure. Venivano messi i dirigenti nelle condizioni migliori per lavorare al meglio. Tutto si voleva rendere più snello a tutti i livelli, per dare risposte chiare e rapide ai cittadini. Ora quella legge va ripresa, sistemata e soprattutto va messa in funzione, attuata”.