Il libro dei sogni si chiude alla pagina “Ponte sullo Stretto”. Stizzito il sindaco Buzzanca: «Decisione inaccettabile»

Un governo, quello Berlusconi, ha deciso di finanziarlo facendone uno dei vessilli del proprio mandato politico. Un altro, quello Monti, ha deciso di indirizzarne altrove le risorse. Inevitabile la pioggia di reazioni da parte di quanti hanno espresso la propria opinione sulla linea seguita dall’esecutivo tecnico. Su tutte quella del sindaco Buzzanca, che annuncia di intraprendere tutte le azioni a tutela e salvaguardia della città: «La decisione di de finanziare la realizzazione del ponte di Messina è un atto proditorio ed inaccettabile. Un governo non legittimato dal voto popolare avrebbe dovuto avvertire la necessità di mantenere le priorità dei predecessori, la cui elezione è stata ratificata dalle votazioni». Una priorità, appunto, del governo, anzi dei governi, tanto oggi quanto ieri, a prescindere se essi siano stati o meno eletti dal popolo.

Una posizione netta quella di Buzzanca, che vede sfumare la possibilità di ottenere per la città quei fondi che, così come spiegato in una delle ultima conferenze dei servizi tenutasi a Roma (vedi correlato) con Ciucci e i rappresentanti dell’Ente (Scoglio e Caminiti), si sarebbero dovuti inserire all’interno del tanto discusso Accordo di Programma Quadro. Ma con una specificazione ben precisa, ovvero che determinate opere (seconda Canna Giostra-Annunziata, svincolo Annunziata Guardia, a carico della Regione e non del Comune) venissero realizzate in maniera propedeutica, ovvero prima che nelle zone in questione venissero aperti i cantieri del Ponte. Cantieri che invece non verranno mai aperti, almeno non nei prossimi anni. Inutile dunque il gran parlare degli ultimi mesi, gli incontri, le seduta straordinarie di consiglio che hanno portato alla sottoscrizione di un documento oggi ancor meno utile di quanto non sia stato fino a ieri.

La decisione adottata dal Cipe ha però avuto un “precedente illustre”, ovvero il neo-Ministro all’ambiente Corrado Clini che, a qualche giorno di distanza dall’insediamento in seno all’esecutivo ma soprattutto poco dopo l’alluvione di Saponara e dintorni, dichiarava riferendosi all’infrastruttura: «E’ realmente necessaria?» (vedi correlato). Altrettanto enigmatiche, ed evidentemente non senza ragione, altre affermazioni rilasciate proprio da uno diretti interessati, l’Ad della Stretto di Messina, che a margine della giornata del “Cantoniere 2011”, lo scorso 6 dicembre (correlato), asseriva: «Le decisioni sulle priorita’ spettano al governo. Sono in corso le procedure previste dalla legge obiettivo. C’e’ una conferenza dei servizi che si e’ appena chiusa e il tema sara’ affrontato dai ministri e, per quanto ci riguarda noi stiamo lavorando». E le priorità, evidentemente, saranno altre. Il libro dei sogni si chiude ancora una volta alla pagina del “C’era una volta il ponte sullo Stretto”. (ELENA DE PASQUALE)