Multiservizi, la disperazione dei lavoratori e l’instabilità della maggioranza. Aspettando Ricevuto

La vertenza Multiservizi è ancora aperta. Apertissima. Le rassicurazioni dell’amministrazione provinciale sull’avvio del servizio di vigilanza venatoria sul territorio non hanno trovato ad oggi conferma nei fatti. A nulla sono valse le trattative estive che avevano portato, evidentemente solo a parole, alla fumata bianca: si era deciso per la trattativa privata per l’affidamento, come lo scorso anno, nelle more della redazione del bando per la nuova e definitiva copertura del servizio. Così i lavoratori, insieme ai sindacati, sono ritornati stanchi e agitati a manifestare ormai da giorni davanti a palazzo dei Leoni (vedi correlati in basso), nella speranza di ottenere risposte che siano stavolta veramente certe.

Ieri l’ennesima grottesca puntata della vicenda: gli ex dipendenti Multiservizi occupano gli spazi riservati al pubblico in consiglio provinciale, assistendo ai lavori d’aula. Andaloro (Rifondazione) chiede l’apertura del dibattito sull’argomento, mentre il Partito Democratico, spinto proprio dai lavoratori, sollecita la presenza in aula del presidente Nanni Ricevuto e della dirigente Silvana Schachter. La proposta di rinvio della seduta, inizialmente presentata da Galluzzo (GdL), viene spezzata dalla volontà del PdL, che dopo aver sentito Ricevuto per fissare una data in cui tenere l’incontro, decide di andare avanti con i lavori. In aula si scatena la bagarre, volano urla e qualcuno arriva anche a scontrarsi faccia a faccia. La proposta di rinvio viene nuovamente presentata da Pippo Rao (Pd) e passa con i voti di opposizione e Udc, che creano nuovamente il solco in un consiglio in cui la maggioranza non sembra più avere peso. La votazione viene però ripetuta per alcune disfunzionalità tecniche. Stavolta il PdL abbandona l’aula e fa cadere il numero legale, sottolineando con questo atteggiamento lo stato di difficoltà in cui si trova. Gli strascichi del dopo-Sogas sono ancora vivi, la Multiservizi prima e il bilancio previsionale in un poi che non può più essere tanto lontano i nuovi banchi di prova in cui testare la solidità di un esecutivo che sembra ogni giorno di più vacillare. Oggi nuova seduta alle 17.