La giunta Lombardo ha sciolto l’Ente Fiera

La decisione è stata presa ad inizio estate, con una delibera 210 del 21 giugno firmata da Raffaele Lombardo, ma la pubblicazione sul sito ufficiale della Regione, è avvenuta pochi giorni fa. Tre pagine per scrivere la parola fine sull’Ente Fiera di Messina. La giunta Lombardo infatti, alla luce della relazione presentata a fine maggio dall’assessorato guidato da Venturi ha dovuto prendere atto di una situazione di crisi cronica ed irreversibile. I debiti e le criticità finanziarie erano ormai talmente tanti da non lasciare altra soluzione allo scioglimento dell’Ente. Non si capisce perché, a questo punto, abbiano deciso ugualmente di lasciare in “vita artificiale” la Fiera consentendo una delle più tristi Campionarie mai viste in 50 anni di storia, dal momento che la fine era già stata scritta il 21 giugno. Nella delibera della giunta Lombardo viene tracciato un quadro della situazione debitoria ormai senza rimedio, perché al lunghissimo elenco di creditori e fornitori, alle pendenze dei dipendenti si è aggiunta anche l’istanza di fallimento presentata dalla Fiera di Milano che vanta un credito per l’affitto di un padiglione utilizzato dai produttori messinesi. Ma l’elenco riportato dal provvedimento è lungo, perché ad esempio, oltre ai decreti ingiuntivi che hanno portato ai primi pignoramenti deve aggiungersi un milione e seicento mila euro per decreti di precetto, due milioni e trecento mila euro di debiti nei confronti di fornitori e creditori, nonché una serie di contenziosi “avviati dai 13 dipendenti- si legge nella delibera-, alcuni dei quali assunti senza concorso con qualifiche inferiori che richiedono adesso o il riconoscimento di mansioni superiori oppure il passaggio da assunzione a tempo determinato in assunzione a tempo indeterminato, con preoccupante esposizione dell’Ente in caso di soccombenza”.

Insomma, come evidenziato dalla delibera e dalla relazione dell’ex assessore alle Attività Produttive Marco Venturi, una situazione di grave crisi gestionale e finanziaria senza via d’uscita se non lo scioglimento. La giunta Lombardo esprime comunque apprezzamento per tutti gli sforzi compiuti dal commissario Fabio D’Amore, anche alla luce di una situazione già gravissima all’atto dell’insediamento, ma le criticità sono apparse irreversibili, se non peggiorate per via dei nuovi contenziosi, al punto da non lasciare scampo. Fabio D’Amore si è dimesso dalla carica di commissario nei giorni scorsi, ma la delibera, anzi, la sentenza finale per l’Ente era già stata scritta ad inizio estate, il 21 giugno. La Campionaria 2012, è stata l’ultima di una lunga storia. Signori, si chiude. I cancelli della Fiera di Messina, dopo 50 anni, chiudono definitivamente. Ma è stata una lunghissima, dolorosa agonia. Ci sarà tempo per le polemiche, i rimpalli di responsabilità, le riflessioni, le colpe, le omissioni. Tanti anni di dibattiti non sono serviti ad individuare un futuro certo per la Fiera. Probabilmente, proprio adesso che è stato sciolto l'ente che la gestiva, sarà possibile avviare un discorso serio per un’area che è, davvero, il passato e il futuro della nostra città, un tesoro ed una risorsa.

Rosaria Brancato