Acr Messina, i tifosi scaricano Lo Monaco in attesa degli eventi

In una situazione già particolarmente tribolata per le note vicende societarie, le notizie riguardanti l’affaire calcioscommesse, con il Messina coinvolto per la gara interna con l’Ischia, non hanno fatto altro che rallentare ogni possibile movimento per l’acquisizione del club. Dopo le voci riguardanti gli interessamenti da parte di cordate straniere o di imprenditori settentrionali, tutto sembra ora tacere in attesa che la Procura Federale chiarisca quali siano le reali accuse mosse al Messina: le intercettazioni divulgate nei giorni scorsi possono trovare infatti interpretazioni tra le più disparate e nulla vanno a dimostrare nell’ottica di una presunta combine. Nessun "treno", niente "orari", ma solo discussioni tra tesserati apparentemente innocue: è difficilmente spiegabile, in questo momento, l'enorme visibilità mediatica concessa al Messina in confronto a quanto accaduto in questi giorni nella vicina Catania, soprattutto dopo la confessione del presidente Pulvirenti.

Se società ed istituzioni navigano al momento a vista, i tifosi giallorossi chiariscono il proprio punto di vista con uno striscione apparso ieri sera sulla facciata dell’ex Teatro in Fiera. “Per una maglia ho messo da parte ogni contestazione… Il tuo atto d’amore? Retrocessione e mille parole; hai beffato la nostra passione, adesso vai via”: questo l’inequivocabile testo dello striscione condito da un colorito richiamo finale. Attivissimi, i tifosi hanno anche dato vita nella giornata di domenica alla prima “Festa della Biancoscudata”, un evento dedicato al Messina tra passato e presente andato in scena presso il campetto dell’Istituto Ainis.

L’impressione è quella di vedere una passione mortificata da logiche spesso incomprensibili: con decine di società sull’orlo del fallimento o già dissolte, al Messina basterebbe un minimo di stabilità per riprendersi quella Lega Pro perduta un mese fa nel doppio confronto con la Reggina ai playout. I cinquecentomila euro di versamento a fondo perduto fissati dalla Lega come quota necessaria per il ripescaggio tra i professionisti non possono divenire un ostacolo insormontabile per garantire un futuro a questa società: una squadra fantasma in serie D per riottenere i crediti passati costituirebbe solo un’ulteriore, scandalosa, mortificazione.

Domenico Colosi