La lettera con cui aveva salutato i tifosi, la città, la società, la squadra e tutto l’ambiente aveva fatto capire quanto Pietro Infantino fosse legato al progetto dell’Acr Messina. Ma i risultati non erano dalla sua parte e così, con grande umiltà, il tecnico di Cammarata (Agrigento) aveva deciso di rimettere il suo mandato: dimissioni. Anche se la società, fino a qualche giorno prima della sconfitta con l’Hinterreggio, ultima di tre consecutive (Milazzo e Mazara), gli aveva rinnovato la fiducia confermando che la -missione giallorosa- doveva proseguire con lui.
Al suo posto era arrivato Sergio Pirozzi. Giusto il tempo di racimolare la sconfitta nel recupero sul campo dell’Acicatena e poi via anche l’allenatore-sindaco. Sulla panchina viene dirottato Eugenio Labonia, uomo di fiducia dello stesso Infantino e secondo del tecnico negli ultimi tre anni. Cambia il trend, cominciano ad arrivare le vittorie e il Messina risale la china fino ad incanalare quattro risultati utili consecutivi. Labonia va orgoglioso di quanto fatto, ma non rinnega mai il suo alter ego tecnico, sottolineando spesso nel corso delle interviste il lavoro di Infantino.
Oggi il clamoroso dietrofront. Pietro Infantino torna sulla panchina giallorossa. Una scelta precisa di fiducia massima, anche perché l’ex attaccante dell’Atletico Catania era arrivato in riva allo Stretto nel corso della “gestione Pecorelli”. Una scelta di Fabiani&co comunque presa nel segno della continuità, visto che, come detto, Labonia non ha mai negato il percorso comune.
Ma non è la sola notizia di giornata. L’Acr ha infatti ufficializzato l’ingaggio del centrocampista classe ’78, Roberto Piccolo, proveniente dal Rondinella, squadre che milita nel girone G della serie D. Coincidenza da sottolineare, Piccolo ha militato in quel Rieti allenato da Infantino e Labonia e nel quale giocava anche l’attuale portiere Salvatore D’Urso. Intanto prosegue il lavoro del Direttore Sportivo Salvatore Avallone, che ha promesso altri arrivi per rilanciare il club con l’obiettivo di puntare alle zone alte della classifica.