Giacomo Modica saluta il Messina: "In più di un mese non è stato fatto niente"

Giacomo Modica saluta il Messina: “In più di un mese non è stato fatto niente”

Giacomo Modica saluta il Messina: “In più di un mese non è stato fatto niente”

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giovedì 14 Giugno 2018 - 08:00

Il tecnico ufficializza il suo addio, già chiaro nel momento in cui non c'era alcuna condivisione di programmi con la società

Quattro viaggi da Mazara a Messina per rinnovare il contratto, il rifiuto della panchina del Teramo in serie C per aspettare il presidente Sciotto. Ma i presupposti erano l'eventuale ripescaggio in serie C, la riconferma dello zoccolo duro della squadra, rassicurazioni su campi di allenamento, struttura societaria e organico. Nulla di tutto ciò. Il tecnico Giacomo Modica saluta il Messina: "La proprietà ha provato a trattenermi – dice – solo perché tifoseria e stampa consideravano fondamentale una mia riconferma. Lo dimostra quanto rivelato dall’ex capo scouting Massimiliano Riccetti, che il 7 aprile scorso era stato incaricato di individuare dirigenti e uno staff tecnico differenti. A più di trenta giorni dalla fine del campionato non ci sono risultati tangibili: non è stato confermato alcun giocatore, non c’è un direttore sportivo, nonostante fosse stato fatto qualche colloquio con i potenziali successori di Francesco Lamazza e dunque appariva chiaro che eravamo di fronte solo ed esclusivamente ad instabilità umorali e di poca affidabilità. Non si è lavorato neppure in ottica ritiro. Se il presidente vuole attendere l’1 luglio per formalizzare i primi accordi, posso dire fin d’ora che a mio avviso sarà troppo tardi. Non volevo sciupare sette mesi di lavoro, anche perché a Messina dopo un sesto posto eravamo obbligati a vincere. Se è evidente che Rosafio ha importanti offerte dalla C, ritengo invece alla portata la possibilità di bloccare elementi come Bruno, Migliorini, Ragosta e Lavrendi, solo per citare i principali. Dopo un mese non ci sono state offerte decisive, forse perché ci sono anche stipendi arretrati ancora da onorare".

Persino una conferenza stampa farsa, in cui il presidente lo riconferma a parole ma l'allenatore si defila: "Con il senno di poi – prosegue – ammetto che è stato probabilmente un errore sedersi in conferenza stampa accanto a lui. In quella sede a mio avviso è stato sbagliato diffondere le cifre degli ingaggi dei tesserati, che devono restare invece riservate. La sera prima a Giammoro Sciotto mi aveva detto che non poteva confermare nessuno. Poi, uscendo dai suoi uffici, ho ritenuto opportuno prendermi una pausa di riflessione in seguito alla quale ho maturato l’idea di non proseguire questa avventura, manifestandolo direttamente al presidente nella stessa serata. la mattina successiva parlando con il figlio Paolo per definire l’orario della mia conferenza stampa nella quale annunciavo le mie intenzioni, mi veniva riferito che la volontà del padre era cambiata e che quindi avrebbe esaudito le mie richieste per quanto riguardava le riconferme degli over. Contestualmente, dalla viva voce del presidente, ho avuto conferma di tutto ciò. A questo punto abbiamo concordato l'orario della conferenza stampa dove mi sarei aspettato le conferme di quanto promessomi via telefono, senza necessariamente svelare le modalità della trattativa con i calciatori da me richiesti, che avrebbe sancito la riconferma del mio contratto. Invece non c'era piu condivisione nei programmi, armonia e collaborazione".

Infine i ringraziamenti: "Vorrei rivolgerli ai meravigliosi tifosi della Curva Sud che ci hanno incitato con grande passione sia nelle gare interne che in quelle esterne, li porterò sempre nel mio cuore. Grazie Messina per le stupende sensazioni che mi hai regalato, credo che sia stata una bella favola calcistica e per questo rimarrò grato per sempre a tutti i messinesi che mi avevano apprezzato dapprima come giovane calciatore ed adesso per aver provato a fare qualcosa di utile ed importante come allenatore a difesa di questi gloriosi colori sociali… un grazie va a Domenico Previti, mio collaboratore e consigliere personale, mai distratto e sempre attento ai particolari a cui un tecnico tiene tanto… per ultimi ci tengo a salutare Franco Calatozzo e tutta la sua famiglia, Piero Russo, Giovanni Camuglia, Gaetano Polimeno, Franco D’Angelo ed Antonio Grillo, persone meravigliose che sono sempre rimaste vicino a me ed alla squadra anche quando le cose non andavano per come sarebbero dovute andare. Persone splendide alle quali auguro tutto il bene che si meritano. Rimarrete tutti nel mio cuore. Un grande abbraccio".

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