Manitta o Petrocco, il Messina è in buone mani

Posto fisso o alternanza? E’ l’eterno dilemma che assale quando si parla di portieri, un ruolo atipico che nulla ha da spartire con tutti gli altri. La questione si ripropone quest’anno a Messina dove in pochi giorni le gerarchie nel ruolo sono state completamente stravolte da un paio di fatti nuovi. Quindici giorni fa Paoletti era il titolare inamovibile e Petrocco la sua riserva. Poi è arrivato Manitta, complice alcune defaillance di Paoletti, e sabato scorso contro il Cesena Petrocco ha fornito una prestazione impeccabile. Morale della favola: Petrocco e Manitta in corsa per difendere la porta giallorossa e Paoletti destinato a scaldare un seggiolino della tribuna. E ora a Di Costanzo si pone un problema non da poco. Manitta è stato acquistato indubbiamente per fare il titolare ma come si può lasciare in panchina Petrocco dopo le parate compiute sabato scorso? Inevitabilmente si preannuncia all’orizzonte una rivalità che, al di là delle rassicurazioni dei protagonisti, potrebbe anche nuocere ai due portieri. Alcuni estremi difensori, infatti, senza la fiducia incondizionata del tecnico e la sicurezza del posto finiscono per rendere al di sotto delle proprie possibilità. Chi non ricorda il grande Tacconi spodestato nella Juventus dall’eterno secondo Bodini nell’unico anno in cui Trapattoni decise di ritagliare un po’ di spazio al suo fedele dodicesimo? Ma ci sono stati in passato casi di alternanza che hanno fatto bene a portieri che preferiscono stare sulla corda e giocarsi le chiavi della porta domenica dopo domenica. Ancora nella Juve di qualche anno fa Buffon ed Abbiati, complice anche un infortunio del portiere della Nazionale, si sono quasi divisi i compiti nelle varie competizioni in cui la squadra bianconera era stata impegnata. Insomma per Di Costanzo una bella gatta da pelare anche se qualsiasi allenatore preferirebbe avere a disposizione due buoni portieri piuttosto che uno bravo ed un mezzo brocco. Manitta lo conosciamo già e siamo tutti pronti a scommettere su di lui e Petrocco ha dimostrato di non essere giunto a Messina per caso. Almeno in questo delicato ruolo possiamo dire di essere finiti in buone mani.