Il Messina cede parte delle quote al gruppo Massone. I precedenti non fanno ben sperare

Quattro anni dopo il fallimento del 1993 arrivò Aliotta a rilanciare il calcio messinese fino alla serie B, poi arrivò anche la A coi Franza. Ora, a quasi nove anni dal fallimento del 2008, non c'è ancora una via d’uscita. C’è la terza serie da salvare ma le prospettive societarie restano incerte. Dopo il bel campionato dell’anno scorso, concluso al settimo posto, il gruppo Stracuzzi ha bisogno di supporto. Otto mesi di tira e molla col gruppo Proto, al quale ora viene dato il benservito perché i vertici societari hanno scelto l'offerta di un gruppo romano vicino al direttore generale Enrico Ceniccola, intenzionato a immettere capitali.

Le quote in ballo sono l'88 % di Stracuzzi e Oliveri, mentre il 10 % resta a Gugliotta e il 2 % a Micali. Di questo 88 %, Stracuzzi e Oliveri devono decidere se cedere un terzo (in questo caso al costo di 200mila euro), le metà (al costo di 300mila euro) o i quattro quinti (al costo di 500mila euro). E' stato firmato un pre accordo, che sarà definito nell'arco di una settimana, poi i capitali verranno immessi entro fine mese. Stracuzzi ha parlato anche di “un imprenditore siciliano serio e facoltoso interessato ad acquisire quote e affiancare il gruppo romano, in questo caso gli orizzonti sarebbero differenti, ma non faccio il nome per non rischiare che l'operazione salti”.

Il nome che ha fatto balzare dalla sedia i tifosi del Messina, già scatenati sui social alle prime indiscrezioni, è quello dell’avv. Angelo Massone. E' lui che rappresenta il gruppo romano, come confermato da Stracuzzi. Basta associare su Google il nome di Massone a quello del Livingston, del Vicenza, del Ceahlaul, del Cs Soimii Pancota e del Rapid Bucarest per trovare solo storie di mancate acquisizioni e fallimenti.

L’esperienza col Livingston risale alla stagione 2008-2009. “Come riportato dalla BBC – si legge sulla pagina Wikipedia del club scozzese – la gestione da parte dell'avvocato romano di origini napoletane portò la società ad essere insolvente con i creditori fino a rischiare la sparizione, tanto che Massone fu costretto a vendere la società a due businessman britannici: Gordon McDougall e Neil Rankine. La disastrosa esperienza della gestione Massone ha portato il nuovo presidente Gordon McDougall ad invocarne la radiazione dal calcio scozzese con gravi accuse circa presunte appropriazioni di denaro”. Per questo i tifosi del Vicenza si opposero fermamente, riuscendoci, all’ingresso di Massone in società qualche anno dopo. A vuoto anche i tentativi di entrare nel Cesena e nell’Ancona. Esperienze simili in Romania, ecco quel che successe al Ceahlaul secondo l’allenatore Ze Maria e la Gazzetta dello Sport http://www.gazzetta.it/Calciomercato/22-04-2015/romania-ze-maria-choc-gazzettait-noi-trattati-come-schiavi-110544039368.shtml