Messina, parte la programmazione per il prossimo anno. Sarà di nuovo rivoluzione?

Con i tre punti conquistati ad Avellino, il Messina ha praticamente chiuso il discorso salvezza e può già pensare con serenità al futuro, provando da ora a pianificare la prossima stagione.

Il primo passo è la riconferma di Gasparin e Favero, al momento probabile ma non del tutto certa. L’attuale Direttore Generale continua a ricevere parecchi attestati di stima da club di A e B e pur credendo ancora ciecamente nel progetto lanciato lo scorso anno con il presidente Pietro Franza, spera di ottenere conferme sull’effettiva volontà di puntare a traguardi ambiziosi, magari con qualche investimento che possa durare nel tempo.

Parlando della squadra infatti, il responsabile dell’area tecnica Renato Favero dovrà fare i conti con le precise indicazioni societarie. Il suo lavora a caccia di giovani promettenti, nelle categorie inferiori e all’estero, procede incessante da mesi, ma è ovvio che per fare un campionato di alto livello occorrono anche giocatori di categoria, in modo che la rosa possa fare quel salto di qualità che è mancato nel 2007/2008. Nella seconda parte del campionato che sta per chiudersi, gli infortuni, a parte le motivazioni, hanno preso il sopravvento e la presenza di tanti esordienti in B, non ha permesso alla compagine peloritana di mantenere il buon ruolino di marcia tenuto fino a dicembre. Ciò nonostante, alcuni ragazzi hanno sorpreso rispetto ad altri per maturità e doti tecniche, e quindi meritano sicuramente la riconferma, almeno come valida alternativa ai titolari.

A proposito di -big-, lo staff dirigenziale dovrà scegliere una linea da seguire per le offerte che già giungono e continueranno ad arrivare, per i pezzi più importanti della rosa. Ormai quasi certa la partenza di Nicolas Cordova, che da svincolato si accaserà a Bergamo (Atalanta), sono già seguiti da parecchie settimane Rea, Manitta, Zanchi, Biancolino, Parisi e Coppola. Molti hanno già manifestato la volontà di rimanere, ma crediamo anche loro con il preciso accordo che si punti in alto, almeno in ottica biennale.

Senza dimenticare i tanti che, finito il prestito, torneranno nelle squadre che detengono il loro cartellino: uno su tutti Antonello Giosa.

Ma non solo mercato, anche stadi e marketing. L’ex Dg del Vicenza crede come i Franza nel -centro polifunzionale bipolare- e spera che la società possa ottenere le concessioni che gli permetteranno di dare il via a questo piano di ristrutturazione degli impianti, in modo da renderli accessibili oltre il calcio giocato: un punto di ritrovo per sportivi e non. Un strumento che possa coinvolgere nuovamente l’intera città, che possa ottenere quel risultato di riportare la gente allo stadio, miseramente fallito in questa stagione. Ma per fare questo servono soprattutto i risultati, spettacolo, grinta.

Sabato arriva il Piacenza e i tifosi, senza più nessun patema di classifica, chiedono ad allenatore e giocatori una bella gara, con tanto gioco e poco difensivismo. Quello per cui era famoso Di Costanzo a Venezia, ma che a Messina ha fatto vedere solo ad intermittenza, in previsione del prossimo anno, speriamo solo per mancanza di esperienza o per ragioni comunque attribuibili ad un campionato che voleva essere di assestamento, prima del rilancio.