Il Messina replica all’Università: “Medici assenti senza motivo. Era a rischio la partita con la Paganese”

L’Acr Messina apprende, non senza stupore, il comunicato a firma della Direzione del Centro Medico Sportivo Riabilitativo dell’Università degli Studi di Messina, pubblicato in data odierna nel quotidiano online “Tempo Stretto”.

"Per amore di verità e nel rispetto del contraddittorio tra le parti – scrive la società -, si precisa che il 28 settembre, senza alcun preavviso, il Centro medico dell’Università di Messina decideva, in spregio agli accordi convenzionati, di non far pervenire lo staff medico necessario durante l’attività atletica sportiva dei calciatori, con tutte le conseguenze connesse alla predetta decisione. Il vincolo della presenza da parte del medico è connessa, oltre che dagli accordi sottoscritti, alla diligenza che impone la intrinseca figura professionale che integra oltre l’adempimento contrattuale, l’attività sportiva esercitata dal sodalizio che – si rammenta – partecipa ad un campionato professionistico. La violazione in danno della società si è configurata inoltre nella totale e immediata chiusura della struttura riabilitativa che il 29 settembre non ha consentito ai tesserati di poterne fare uso. Stante i superiori accadimenti, preso atto della preordinata volontà del Centro medico di voler inspiegabilmente recedere dalla convenzione a suo tempo sottoscritta, è stato necessario convocare d’urgenza nuovo professionista resosi disponibile, al fine di tutelare l’integrità dei calciatori e nel rispetto delle normative di legge, ancorchè federali. Come è noto, la figura del medico sportivo è obbligatoria nelle gare casalinghe, pertanto, al fine di non procrastinare la sospensione della partita contro la Paganese, è stato reso necessario adoperarsi con la massima urgenza ed evitare, peraltro, gravi sanzioni di natura economica. Fermo restando gli aspetti deontologici connessi all’improvviso e ingiustificato diniego da parte dello staff medico sanitario, occorre altresì specificare che le postille economiche convenzionate, protocollate in data 24 giugno con annesso pagamento della prima rata trimestrale, prevedevano che la decorrenza della seconda rata trimestrale, in carenza di una esatta individuazione del periodo civile e/o solare, fosse determinata a partire dal 1. ottobre. In ogni caso, tanto per non polemizzare sulla settimana in più o meno che avrebbe causato il ritardo del pagamento, la “frettolosità” di precludere il servizio sanitario è da considerarsi di “estrema gravità” sia sotto un profilo soggettivo che oggettivo, a maggior ragione se si considera che il rifiuto di prestare il servizio fosse a pochi giorni della competizione sportiva che vedeva protagonista il Messina Calcio (gara casalinga del 2 ottobre). Quanto sopra, a precisione e a tutela dell’integrità della società Acr Messina che, d’ora in poi, non accetterà – in nessun contesto – “gratuite” rappresentazioni di eventuali inadempienze, riservandosi di tutelare le proprie ragioni nelle opportune sedi, ivi compresa la vicenda correlata al predetto comunicato".