Tentativo in extremis per la Fiera agostana. De Simone: “Speriamo di aprire”

L’obiettivo di organizzare un programma estivo, come negli ultimi due anni, è fallito in partenza. Autorità Portuale e Comune non hanno trovato l’accordo per proporre un bando di gestione temporanea della Fiera, in attesa dell’altro bando ventennale, la prima volta andato deserto. E così, nonostante la stagione estiva sia ufficialmente iniziata da una decina di giorni, i cancelli restano sbarrati, aperti solo per qualche ora lo scorso 21 giugno, in occasione della Festa della Musica.

Entrambe le parti, però, non hanno abbandonato l’idea di prospettare qualche evento, anche di portata minore. Una riproposizione della storica Fiera, che ha chiuso i battenti nel 2013, ma si è comunque tenuta negli ultimi due anni in forma simile. “Ritengo che l’apertura della Fiera sia un problema più politico che amministrativo – ha detto il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone -. Da parte nostra c’è la disponibilità a concedere le aree esterne, nonostante ci siano dei lavori in corso e non vogliamo mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini, bastano le inchieste giudiziarie che già ci sono”.

De Simone ha appena incontrato l’assessore Daniela Ursino e alcuni operatori: “Non dobbiamo sottovalutare il fatto che d’estate c’è da accontentare una fascia di tante migliaia di messinesi che vede l’area come una valvola di sfogo e vuole frequentarla anche se si fa solo una fiera delle padelle. Il raccordo con il Comune serviva mesi fa ma ora speriamo che almeno ci dia il patrocinio generale. Speriamo di riuscire ad aprire, ma solo se non c’è concorrenza, altrimenti non si può scegliere in così breve tempo, quando non si è fatto nei sette mesi precedenti”.

Estate in corso a parte, c’è da decidere cosa fare di quell’area dopo che il bando per la gestione ventennale è andato deserto. “Fosse per me lo rifarei con alcune varianti – conclude De Simone – e lo proporrò nel prossimo Comitato Portuale che ho convocato per il 5 luglio. Ma bisogna vedere cosa vogliono fare gli altri attori della città, a partire dal Comune, perché il mio mandato è praticamente finito e quello potrebbe essere il mio ultimo Comitato. Anzi sono già in proroga e devo limitarmi a gestire l’ordinario, ma la prima cosa che la città deve chiedersi è perché il bando è andato deserto. Quando l’ho pubblicato c’è stato chi mi ha accusato di stare svendendo una parte importantissima della città, sono d’accordo che è importantissima ma non certo sulla svendita, tant’è che non si è presentato nessuno. In passato un gruppo di arabi aveva manifestato interesse poi, evidentemente, fatti i loro calcoli, hanno ritenuto che il tessuto economico messinese non dia rispondenza all’investimento da fare”.

(Marco Ipsale)