Forgione: “La politica vera deve scegliere tra il Ponte e la sicurezza del territorio”

“A noi interessa parlare dei problemi reali dei siciliani, non delle alleanze pre o post elettorali”. Il senatore Francesco Forgione, capolista al Senato per Sinistra ecologia e libertà in occasione della conferenza stampa di presentazione dei candidati va subito al sodo, là dove il sodo è una realtà fatta di precarietà, di territorio devastato, di crisi senza uscita. “Se siamo a Messina dobbiamo chiederci, la scelta è: il Ponte o la sicurezza del territorio? I piani di sicurezza ambientali o un’opera devastante? Un piano d’interventi seri per le vittime del fango o solo chiacchiere? E non sto parlando solo del fango delle alluvioni ma anche di quella politica del fango che ha consentito che negli anni si verificassero queste tragedie”.

L’esponente di Sel, che se Bersani dovesse vincere le elezioni è dato per un posto di sottosegretario alla giustizia, dopo una vita spesa nell’antimafia, si è soffermato sul ruolo decisivo che il voto siciliano avrà sull’esito delle Politiche, soprattutto al Senato.La Sicilia, terra del 61 a 0 per Berlusconi, continua ad essere determinante negli equilibri nazionali ed a decidere le sorti di un’alleanza piuttosto che di un’altra.

“Sappiamo bene che il voto siciliano sarà determinante e proprio per questo diciamo che noi di Sel corriamo non per fare testimonianza di sinistra, ma per essere sinistra di governo e vogliamo che vinca la nostra coalizione senza bisogno di dover poi cercare alleanze altrove per poter governare, magari con Monti che ha fatto una politica contro il sud”. Per Forgione è più importante parlare di cultura per Messina, dei teatri, dei precari, di Terna, del risanamento ambientale, della disoccupazione, che non delle alleanze,perché solo dando risposte compatte, di una sinistra unita, sarà possibile evitare strane coalizioni con chi, come Monti e l’Udc hanno tartassato l’Italia. Del resto lo stesso Monti non è mai stato “cortese” in questi giorni con Vendola. La partita quindi, secondo Sel, si può giocare tutta in casa centro-sinistra, senza cercare stampelle altrove, verso il centro.

“Per cambiare la Sicilia serve un nuovo e diverso governo- prosegue- che abbia attenzione verso una Sicilia che ha archiviato l’autonomismo straccione e immorale di Lombardo”.

I candidati messinesi nelle liste di Sel sono in buona posizione, c’è Sofia Martino, docente precaria storica, seconda alla Camera dopo Laura Boldrini (commissaria Onu per i rifugiati) che è capolista in diversi collegi e quindi è probabile che opterà altrove lasciando spazi ai candidati siciliani. Dopo Sofia Martino c’è il coordinatore provinciale di Sel Salvatore Chiofalo che in conferenza stampa ha annunciato che alle prossime amministrative il partito sarà presente con liste e candidati propri sia a Palazzo Zanca che a Palazzo dei Leoni e vuol aprire un tavolo di coalizione al più presto nel centro-sinistra. Sempre alla Camera c’è Daria Lucchesi, mentre al Senato il verde storico e protagonista di decenni di battaglie ambientaliste Andrea Carbone e l’artista notissima in tutta Italia Domenica Costa. Come ricordato da Forgione “Nelle liste di Sel c’è la società civile, non abbiamo bisogno di magistrati per fare liste antimafia, abbiamo l’antimafia sociale. Abbiamo giovani, donne, precari, disoccupati, imprenditori. Abbiamo l’orgoglio dei candidati presentabili. E siamo l’unico partito che ha la parola sinistra nel nome e nel logo”.

Rosaria Brancato