Abbandona il pitbull dinnanzi ai cancelli, ma viene filmato. “Qui i fondi comunali non bastano mai”

In Italia abbandonare un cane è reato. Lo stabilisce il codice penale, all’art.727, che ricorda anche la pena a cui va incontro chiunque decida di lasciare il proprio animale in mezzo ad una strada, un autostrada o semplicemente un posto lontano da casa: arresto fino ad un anno o ammenda da 1000 a 10000 euro.

Farà bene a ricordarselo l’uomo che la scorsa notte ha volontariamente abbandonato il proprio cane dinnanzi i cancelli del canile Millemusi di Portella Castanea.

Forse credeva di passare inosservato. Forse considerava più dignitoso mollare l’amico a 4 zampe davanti ad un canile piuttosto che in mezzo alla A20.

Forse sperava che la sua azione non avrebbe avuto conseguenze e tutto si sarebbe svolto liscio.

Eppure quella telecamera fissata lassù, eppure quel cartello con la scritta Area Videosorvegliata avrebbe dovuto suggerirgli qualcosa.

Ha portato il pitbull su una macchina, lo ha scaricato e poi si è allontanato, senza neanche voltarsi indietro. “Ma la telecamera ha registrato tutto” ha spiegato il comandante Biagio Santagati, del Nucleo Decoro.

Lui, la sua macchina, la sua targa. Questione di giorni, quindi, e l’incauto padrone verrà rintracciato, identificato e costretto a scontare la sua pena, un’ammenda con tutta probabilità.

Adesso quel pitbull senza più una casa è stato accolto al Canile Millemusi, quella struttura che oggi ospita 420 cani, tutti vaccinati e microchippati.

“Capita spesso che i cani vengano abbandonati dinnanzi a questi cancelli, ed una volta che sono qui li accogliamo anche se questa struttura è nata per altro”, spiega Rosanna Giorgianni, capo Nucleo Guardie Zoofile.

Il Canile Millemusi, infatti, è una struttura privata che accoglie i cani del Comune.

L’amministrazione stanzia annualmente 300mila euro, di cui 70mila solo per l’affitto del terreno. “Ma questi soldi non sono sufficienti – continua la Giorgianni – considerando che, secondo le tabelle nazionali, per ogni cane bisognerebbe garantire 2,50 euro al giorno. Poi vi sono cinque operai, il veterinario, il mangime, l’acqua, la luce e il gas”.

Insomma, i fondi non bastano mai e, per sopperire, vengono spesso organizzati banchetti per la raccolta fondi oppure si cerca la solidarietà dei messinesi che “non manca mai”, sottolinea la Giorgianni.

E’ anche possibile adottare un cane a distanza, con un contributo minimo di 20 euro al mese, oppure iscriversi all’Associazione, o ancora regalare e donare cibo e mangime.

“Poiché i fondi non bastano, talvolta accumuliamo debiti con le ditte che forniscono il mangiare per i cani – viene sottolineato – e poi accade che queste ditte blocchino tutto. Di recente abbiamo avuto un problema del genere, la ditta non ha fornito più mangime”.

E in quel caso Messina risponde sempre con generosità. Si potrebbe dire che, per ogni messinese che abbandona un cane, ve ne sono mille che per aiutare quello stesso cane farebbero di tutto.

Veronica Crocitti

@VCrocitti