Politica

Cannistrà: “Per una svolta progettuale nelle politiche sociali a Messina”

MESSINA – “Nessuno stravolgimento nei servizi sociali. Per noi la continuità amministrativa, con i servizi essenziali affidati a Messina Social City, è una valore. Tuttavia, le politiche sociali devono fare un salto di qualità nella progettazione. ll Comune deve essere il promotore di queste nuove politiche sociali e deve valorizzare l’apporto progettuale del terzo settore”. Cristina Cannistrà (nella foto), capogruppo uscente al Consiglio comunale per il Movimento Cinquestelle e ora assessora designata da Franco De Domenico per la coalizione di centrosinistra, ha illustrato stamattina le sue idee, nello spazio verde di San Raineri.

Al suo fianco la vicesindaca designata Valentina Zafarana e in collegamento video, a causa dell’isolamento per il Covid, il candidato a sindaco De Domenico, alla presenza del deputato del M5s Francesco D’Uva, dell’assessore designato alla Cultura Christian Bisceglia e del consigliere comunale Alessandro Russo, tra gli altri.

“Un nuovo ruolo per il terzo settore a Messina”

Per l’assistente sociale Cannistrà, operatrice alla Messina Social City (“Se diventerò assessora mi metterò in aspettativa”), impegnata anche come docente nella formazione in questo campo, “l’assessorato alle Politiche sociali deve essere il collante tra tutte le politiche della Giunta, in modo da rendere efficace l’azione strategica e affrontare i tanti nodi irrisolti. La riforma del terzo settore – ha affermato – impone un nuovo ruolo per il terzo settore, al fianco del Comune sul piano programmatico”.

Cannistrà: “Per un’integrazione delle politiche”

“Il primo passo è quello conoscitivo – ha tenuto a precisare l’esponente del M5s – realizzando un albo del terzo settore e un albo per l’accreditamento. Le attività devono essere guardate su due livelli paralleli: i servizi essenziali, che erogano i Comuni, e l’altro mondo: quello del terzo settore. Un mondo che si fa carico, spesso a livello di volontariato, di generare inclusione, di generare attività aggregative e ricreative, dando sollievo alle famiglie. Il terzo settore non è inteso solo come servizi sociali ma riguarda la cultura, l’ambiente, la protezione civile, la tutela degli animali, lo sport. Questo mondo consente di lavorare in maniera sistemica con i servizi sociali. Non si possono risolvere i bisogni dei cittadini, lavorando in maniera settoriale. Serve un’integrazione delle politiche”.

“La regia del Comune e la progettazione assieme al terzo settore”

Ha aggiunto la capogruppo uscente del M5s: “Il punto di partenza sono i diritti primari: all’autonomia, alla formazione, al lavoro, alla casa, al sostentamento. Noi, come movimento, abbiamo dato un grande impulso con il reddito di cittadinanza ma non può bastare una misura economica, se non si interviene parallelamente su tutti i diritti”.

“Per questo serve una regia pubblica, il Comune, che deve fare da tessitore delle connessioni della rete. Questo lo indica proprio la riforma del terzo settore – ha evidenziato Cannistrà – che impone di fare insieme, Comune e terzo settore, programmazione e progettazione, nell’ottica di una corresponsabilità delle azioni. Noi dobbiamo fare anche rigenerazione urbana, valorizzando nuovi spazi e luoghi, e rigenerare i quartieri”.

Cannistrà e Zafarana, con De Domenico a distanza