Politica

Cantello replica a De Luca: “Non sono io a tradire e prendere in giro gli elettori”

MESSINA – “Perché se un consigliere passa al gruppo per Basile va bene e, invece, è un traditore se lascia la maggioranza? Maggioranza che un anno fa aveva 22 consiglieri e ora ne ha solo 15. De Luca ci dica cosa vuole fare da grande e perché ha abbandonato Messina come sindaco”. Dopo l’attacco di Cateno De Luca, arriva la replica del consigliere comunale Mirko Cantello nel giorno del rinvio per l’elezione del presidente: “Abbiamo ascoltato le dichiarazioni dell’onorevole De Luca che ci hanno lasciato profondamente sgomenti per il loro contenuto ma soprattutto per quello che ha voluto fare intendere agli elettori. De Luca ha affermato di avere imposto la mia candidatura e quella di altri consiglieri nella lista Prima l’Italia che, sempre secondo la sua tesi, avrebbe superato lo sbarramento del 5% solo grazie all’apparentamento tecnico con le liste di Basile sindaco”.

Continua il consigliere, che pure era stato impegnato alle regionali con “Orgoglio siculo” di De Luca: “Siamo molto lontani dal vero, perché la mia scelta di candidarmi nella lista Prima l’Italia è stata effettuata in totale autonomia e libertà e anzi come precisa preferenza, non volendo io candidarmi nelle liste di Basile sindaco. A De Luca, che parla sempre di complotti, di ricatti politico mafiosi e di banda Bassotti nel metodo di scelta delle candidature degli altri partiti, vorrei fare notare che se io fossi stato davvero candidato per sua volontà nelle liste di Prima l’Italia si sarebbe trattato proprio di quello stesso sistema contro il quale lui punta sempre il dito. Della serie, predica bene e razzola male!”.

Afferma Cantello: “La verità è che, così come mi sono liberamente e autonomamente candidato nelle liste di Prima l’Italia, allo stesso modo ne sono uscito spostandomi al Gruppo misto. Questa predica che De Luca sistematicamente ripropone, quando le cose non vanno come lui desidera, ha francamente stancato. Per quale motivo se un consigliere passa da un altro partito al gruppo Basile va bene (vedi D’Angelo e Buonocuore) e se viceversa lascia il gruppo Basile per aderire ad altri gruppi è un traditore? Basti ricordare che all’indomani delle elezioni, Basile disponeva di una maggioranza di ben 22 consiglieri su 32, ma trascorso meno di un anno questa maggioranza si è assottigliata a 15 (quanti sono stati i voti presi da Pergolizzi questa mattina)”.

Da qui la tesi del consigliere: “Le ragioni di questa perdita di consenso non vanno ricercate in pretese vendette politiche o in malcontenti per incarichi di sottogoverno (assessorati e partecipate) che lui avrebbe negato. De Luca si è fatto eleggere presidente del Consiglio comunale di Messina e in 10 mesi ha presieduto meno di 10 volte il Consiglio comunale. Circa due mesi fa aveva annunciato, dopo le modifiche al regolamento del Consiglio Comunale, che prima di dimettersi avrebbe “dato una mano al sindaco” per la votazione del bilancio, che ancora non è stato presentato neppure in commissione.
Stamattina, dopo non essere riuscito a fare eleggere Pergolizzi alla presidenza, De Luca ha annunciato che non si dimetterà dalla carica di consigliere comunale di Messina ma domani accetterà comunque la candidatura a sindaco di Taormina. Ma per quale ragione De Luca ci tiene così tanto a fare il consigliere comunale a Messina, visto che in Consiglio comunale non si fa vedere quasi mai ed è già impegnato da mesi nella campagna elettorale per il sindaco di Taormina?”.

“De Luca ci dica che cosa vuole fare da grande e la vera domanda è: chi sta tradendo gli elettori”

Da qui le conclusioni: “Io penso che, prima di criticare i consiglieri che oggi hanno manifestato con il loro voto di non apprezzare questo modo di fare politica, De Luca dovrebbe dire una volta per tutte cosa vuole fare da grande, e se ci tiene così tanto a fare il sindaco magari ci può anche spiegare perché ha abbandonato il Comune e la Citta metropolitana di Messina (di cui fa parte anche Taormina) dopo 3 anni di mandato quando aveva promesso che avrebbe amministrato per 10 anni. A questo punto, la domanda è consequenziale: chi ha tradito gli elettori e chi è che li sta prendendo in giro?”.