Licenziamento del dirigente Cucè, la presidente Barrile chiede tutti gli atti per fare chiarezza

Una dettagliata relazione sulle motivazioni del licenziamento del dirigente di Messinambiente Natale Cucè, provvedimento definito “di eccezionale portata”. A mettere nero su bianco una richiesta di accesso gli atti è la Presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile che, dopo alcuni giorni di bufera per il caso esploso attorno al licenziamento in tronco dell’ex direttore tecnico e responsabile della sicurezza del personale, ma anche di silenzio sulle ragioni che hanno portato a questa drastica decisione, ha deciso di prendere posizione a nome dell’intero Consiglio per provare a fare un po’ di chiarezza. La presidente Barrile ha scritto al Sindaco Accorinti, agli assessori Signorino e Ialacqua, al segretario/direttore generale Le Donne, al ragioniere generale Cama, al dirigente del Dipartimento Partecipate Pagano, ai Revisori dei Conti per poter avere e visionare tutte le carte prodotte all’interno degli uffici di via Dogali per il licenziamento di Natale Cucè e una copia di tutto l’iter procedurale che ha portato a questo provvedimento.

Le richieste della presidente però non si limitano solo a questo punto. Emilia Barrile vuole comprendere quale sia stato il ruolo di Raphael Rossi in tutta la vicenda. Vuole sapere se Rossi, amministratore unico della Re-Sources con cui Ciacci ha stretto un rapporto di collaborazione che ha scatenato immani polemiche non ancora del tutto chiarite, abbia partecipato all’organizzazione interna e influito nella valutazione della dirigenza e del personale, vuole capire se Rossi è intervenuto eventualmente in questa decisione e in tal caso con quale titolo. Insomma, si chiede espressamente quali siano i suoi compiti istituzionali all’interno di un’azienda a partecipazione interamente pubblica come Messinambiente.

Viene chiamato in causa anche il segretario generale al quale la presidente chiede se sia stata posta in essere giusta attività ispettiva sul procedimento di licenziamento, al fine di conoscere la liceità del provvedimento, del percorso che lo ha generato e degli attori che lo hanno disposto, per scongiurare l’eventualità di far incorrere l’amministrazione in un eventuale danno erariale conseguente ad un possibile contenzioso con il dirigente Cucè, che tra l’altro ha già annunciato di mettere la questione nelle mani dell’Autorità giudiziaria.

Per la massima esponente del Civico consesso non si possono non considerare poi eventuali conseguenze debitorie che ricadrebbero sulle casse di Messinambiente, quindi del Comune, conseguenze che appaiono estremamente rischiose anche alla luce della nota che i Revisori dei Conti hanno inviato all’indomani del licenziamento (vedi articolo correlato).

Una serie di quesiti che in questi giorni erano stati posti anche dai consiglieri comunali Nicola Cucinotta, Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni e che la presidente Barrile ha deciso di fare suoi per ottenere chiarezza a nome di tutto il Consiglio comunale. E sfrutta l’occasione per ricordare al liquidatore Ciacci un’altra richiesta di accesso agli atti che era stata presentata lo scorso 6 febbraio e che non ha ancora ottenuto risposta. In quell’occasione aveva chiesto notizie sui debiti di Messinambiente, sul compenso del liquidatore, sui bilanci consuntivo 2013 e previsionale 2014. Adesso lancia l’ultimatum: entro 7 giorni vorrà avere le risposte sul tavolo.