Stipendi e rifiuti, è emergenza su tutti i fronti. Primo giorno senza raccolta, i lavoratori restano fermi

La prima notte è trascorsa. E i segni si vedranno già da questa mattina. Messinambiente si è fermata. Per la prima volta dopo mesi i lavoratori hanno deciso di mettere in atto la più dura delle proteste: lo stop di tutti i servizi. Da ieri mattina hanno occupato l’autoparco di via Salandra, da ieri alle 14 hanno interrotto l’uscita di qualunque mezzi adibito alla raccolta.

Resteranno lì, in autoparco, fermi. Fino a quando da Palazzo Zanca non diranno con certezza quando riceveranno il loro stipendio di dicembre. Non si accontenteranno più di promesse, impegni, rassicurazioni. Ne hanno fatto il pieno in queste ultime settimane, hanno avuto pazienza e rinunciato ad uno sciopero che era stato programmato per lo scorso 19 gennaio, avevano assediato il Comune ma poi erano tornati a casa con la speranza che le promesse si trasformassero presto in realtà. Invece nulla.

Anche ieri sono rimasti un’intera giornata sperando di ricevere in autoparco la visita dell’assessore Guido Signorino che portasse loro la buona notizia dello sblocco degli stipendi. E invece nel pomeriggio si sono presentati l’assessore Daniele Ialacqua e il liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò. Hanno provato a sedare tensioni e rabbia, hanno però dovuto ammettere che servirà altro tempo per sciogliere le riserve e capire quanti giorni ci vorranno per pagare i lavoratori di Messinambiente.

Padri e madri di famiglia, spesso monoreddito, oggi sul filo della disperazione perché l’ultimo stipendio ricevuto risale ad oltre un mese fa. Il problema che sta tenendo appese a un filo centinaia di famiglie non è rappresentato solo da quel bilancio di previsione 2015 non approvato, ma anche dalla mancata attivazione del nuovo sistema informatico per il pagamento delle fatture. Un aspetto tecnico che probabilmente verrà risolto oggi ma che dovrebbe spingere qualcuno a Palazzo Zanca ad alcune serie considerazioni. Perché suona quasi come una beffa che chi di dovere abbia dimenticato che il servizio informatico era in scadenza e si doveva provvedere ad attivare il nuovo. Così non è stato e questo problema si è aggiunto ad una situazione economico-finanziaria disastrosa.

Ai lavoratori però tutte queste motivazioni e giustificazioni interessano ben poco. Vogliono solo sapere quando potranno pagare una bolletta o semplicemente comprare un panino per la propria bimba che va a scuola.

Se il vicesindaco Signorino non correrà ai ripari al più presto nel giro di qualche ora eploderà anche l’emergenza rifiuti.

24 ore senza raccolta faranno sentire presto le conseguenze del blocco indetto dai lavoratori di Messinambiente. Cassonetti e marciapiedi si preparano ad accogliere le solite cataste di immondizia. Un circolo vizioso da cui Messinambiente sembra non poter uscire.

Francesca Stornante