Dopo l’ultimatum di Messinambiente, l’Ato3 precisa: «Agosto pagato, da oggi settembre»

Il Comune paga l’Ato3, l’Ato3 paga Messinambiente. Semplice, no? Ma se salta un anello di questa catena, salta tutto. E i lavoratori insorgono. E’ quello che sta accadendo in questi giorni, con i lavoratori di Messinambiente nuovamente sul piede di guerra per i ritardi nei pagamenti degli stipendi. Un ritardo rispetto al quale l’Ato3 ha voluto precisare di avere «già provveduto al pagamento dei servizi inerenti la mensilità di agosto svolti dalla Messinambiente S.p.A.» e che solo oggi potrà procedere al pagamento «anche dei servizi per il mese in corso». Questo perché, appunto, solo ieri il Comune ha provveduto al trasferimento delle somme (ma con data valuta oggi) dovute alla società d’ambito per i servizi di igiene ambientale relativi al mese di agosto.

Tutto chiarito? Forse, anche se ieri i rappresentanti della Fp Cgil, Clara Crocè e Carmelo Pino, erano stati perentori: «Se entro domani (oggi, ndc) non arriveranno gli stipendi, lunedì scatterà la mobilitazione». In realtà il problema è ben più ampio e riguarda il futuro della gestione della raccolta rifiuti in città. Da una parte c’è una società, Messinambiente, senza un bilancio approvato e senza indicazioni certe e chiare sul proprio domani, assodato che dall’assemblea dei soci (il Comune, dunque) non arrivano segnali definitivi. Dall’altra parte c’è l’Ato3, che è in liquidazione ma che dovrebbe lasciare lo “scettro” ad un organismo, la Srr, che ad oggi è un “fantasma” che aleggia sui comuni siciliani con più incognite che certezze. In mezzo c’è il Comune, i cui revisori dei conti, nella relazione all’ultimo bilancio previsionale, hanno evidenziato come sia necessario risolvere, una volta per tutte, le diatribe tra queste due società, queste due facce di una stessa, “ammaccata” medaglia. «Emergono significativi scostamenti contabili – hanno evidenziato i revisori – nei saldi creditori e debitori al 31 dicembre 2009 tra l’Ato3 e la società Messinambiente Spa. Il Collegio invita l’ente a definire in maniera univoca i rapporti in essere con Messinambiente». Rapporti che in realtà, soprattutto dopo la nascita dell’Ato3, sono sempre stati molto, troppo “confusi”.