Pilone e Lanternino, progetto del 2012 rimasto nel cassetto

Il Pilone di Capo Peloro è di proprietà del Comune mentre l’area accanto, quella del Lanternino, rientra nella gestione del demanio marittimo. Nel dicembre 2011 la giunta municipale ha deliberato l'affidamento della redazione del progetto preliminare delle opere di riqualificazione del basamento del Pilone per un importo di 128mila euro con lo strumento della “finanza di progetto” o della “concessione e gestione”. Nel giugno 2012 è stato sottoscritto dal Comune di Messina, il contratto con lo Studio De Cola Associati e l'arch. Gianpiero Buffi, progettisti vincitori del concorso di progettazione per la fruizione collettiva mediante la realizzazione di infrastrutture, che consentano l'utilizzo turistico del Pilone attraverso ascensori panoramici, una piattaforma belvedere con annesso ristorante e negozi per la vendita di oggetti relativi alla diretta fruizione del mare.

E’ la premessa dell’ordine del giorno approvato in Consiglio comunale, proposto dal vicepresidente Nino Interdonato, e cofirmato dai colleghi Nino Carreri, Rita La Paglia e Santi Sorrenti e dal presidente del VI quartiere, Orazio Laganà, e dal consigliere dello stesso, Giuseppe Sanò.

Da giugno 2012 ad oggi sono trascorsi oltre quattro anni ma nulla è stato fatto se non l’apposizione di un archetto, tra l’altro spesso divelto, per impedire l’accesso ai veicoli nell’area del Lanternino. “E’ opportuno – si legge nell’ordine del giorno – redigere un progetto di arredo urbano dell’area del Lanternino, con la collocazione ad esempio degli antichi cannoni risalenti all'epoca garibaldina attualmente restaurati e custoditi dall’arsenale della marina militare, trasformandola in area di aggregazione e punto panoramico”.

Il Consiglio comunale impegna, dunque, il sindaco Accorinti a dar seguito al progetto di finanza deliberato nel dicembre 2011 e, intanto, a coordinarsi con gli altri enti per valorizzare l’area del Lanternino.