A Messina, come nel resto della Sicilia, il primo “partito” è senza dubbio quello degli astensionisti, a cui spetta di diritto la maggioranza più uno, con una percentuale che supera quasi ovunque il 52%. Molto più basse, invece, ma altrettanto significative le percentuali da ripartire tra gli altri partiti, quelli “canonici”, che in questa tornata elettorale si sono contesi la guida del governo e i seggi all’Assemblea regionale.
Analizzando i dati definitivi del Comune di Messina, emerge che il PD è il primo partito in città con il 19,16% , a cui va aggiunto il 4,86% della lista Crocetta Presidente. Sommando i due dati, la percentuale complessiva conferma il dato venuto fuori nelle precedenti elezioni regionali, quelle del 2008, quando il Pd e la lista Anna Finocchiaro presidente raggiunsero il 25%.
Sempre restando nel capoluogo, si piazza al secondo posto il Movimento cinque stelle, vera grande novità di queste elezioni, che ha raggiunto il 13,82%. Nel 2008, gli amici di Beppe Grillo, antesignani dei grillini, con Sonia Alfano presidente non erano andati oltre il 2,5%. Al terzo posto scende in picchiata il Pdl con l’11, 59%, che rispetto alle regionali 2008 – quando aveva raccolto il 34,53% di consensi- perde oltre 23 punti percentuali. Una vera e propria disfatta per il partito di Berlusconi, mai così in basso da queste parti.
Al quarto posto troviamo invece l’Udc con il 10,6%, che insieme al partito democratico ha tirato la volata di Crocetta, il quale a Messina ha trovato un feudo forse inaspettato. Il partito di centro guadagna quasi un punto percentuale rispetto alle ultime elezioni regionali. Perde invece l’Mpa, che nel 2008, con tre liste, aveva incassato il 20% mentre oggi si è fermato al 8,96%.
Resta sotto il 5% Idv, che ottiene comunque un ottimo risultato passando dall’1,66% del 2008 al 4,56% di queste elezioni. Guadagnano un punto anche i partiti di sinistra (Sel, Fds, Verdi) , che dal 3,14% del 2008 passano al 4,6%. Ci sono poi le due formazioni politiche “al debutto”, vale a dire il Grande Sud di Miccichè, che va al 5,27% e il Fli che non va oltre il 4,58%. (DLT)