LA LETTERA

Caro Ministro ecco gli effetti invagheggiabili e grotteschi della pandemia a Messina

Di seguito la lettera aperta al Ministro Lamorgese scritta da Corrado Lauretta.

Il drone di Cateno

Ho avuto la sventura di sentire a viva voce nonché leggere sul web e su quotidiani nazionali e locali che l’illustrissimo signor Cateno Roberto Salvatore De Luca, sindaco di questa nostra sventurata Città di Messina già da Lei denunciato per vilipendio, s’appresta a inviare a breve a inquinare sinanche il nostro cielo uno stormo di DRONI – addirittura con la sua di lui propria voce registrata e – suppongo purtroppo a spese nostre – a sbraitare e a chiedere dall’alto a presunti passanti “sospetti” (secondo lui) “DOVE CAZZO vai? Vattene a casa!” (e di quest’insulsaggine in grassetto beninteso mi scuso con Lei Signora… ma purtroppo tant’è, giacché in chiara e lapalissiana verità dei  fatti non si possono non dire e/o censurare certe nefandezze, specie se profferite da un membro delle istituzioni…)

roboante campagna elettorale


…E insomma mi chiedo: costui da quale cripta sconsacrata è sgusciato fuori per strumentalizzare il Coronavirus e avviare in anticipo la sua propria disdicevole e peraltro ininterrotta e roboante campagna elettorale alla Masianello de noantri, ah? Specie quando il Capo della Polizia Franco Gabrielli nei giorni scorsi ha giustamente incitato gli agenti a (cito a memoria): “essere rigorosi ma anche umani nei rapporti coi cittadini, e anche nel comprendere che la gente a volte è bersagliata da disposizioni non sempre omogenee, giacché non si hanno solo disposizioni nazionali, ma anche regionali…”

Il vilipendio via “drone”


Ma un DRONE è umano secondo Lei Signora? Come fa a presumere quest’insulso velivolo che non si è in giro se non per necessità, e tuttavia beccarsi dall’alto gratuitamente un’obbrobriosità del genere? Ha forse proprio ragione San Gerolamo quando profferì la sibillina frase Fex urbis – Lex Orbis (traduzione: Feccia della città – Legge del Mondo)?
Non è forse vilipendio del popolo sovrano tutto ciò? O quantomeno un’ingiuria? Un’infamità gratuita e proditoria? Un’aberrazione che scaturisce dal non saper dove andare a parare e solo per smuovere le ganasce non rendendosi peraltro conto dei disturbi post traumatici da stress che potrebbero essere generati dalla sua inqualificabile iniziativa?

Caos autocertificazioni

Confesso che addirittura temo (e rabbrividisco) una prossima QUINTA AUTOCERTIFICAZIONE ove si dovesse tenere conto – e dover sottoscrivere obtorto collo per non incorrere in salate sanzioni – anche delle eventuali ordinanze dei circa ottomila sindaci italiani…
Un’altra cosa, per finire: ma se poi putacaso tramite DRONE tutt’a un tratto cascasse direttamente dal firmamento un’idiosincrasia volante del genere a picco sul capo d’una “povera” ragazza incolpevole e sul serio in stato di necessità e pure con tanto di QUARTA autodichiarazione compilata diligentemente a mano (giacché magari non ha stampante e le copisterie – frattanto – son chiuse), o  la malasorte toccasse a mia moglie o alla mia strepitosa figliola incompromessa, oppure addirittura a Lei Signora se solo oltrepassasse lo Stretto in incognito e non fosse riconosciuta?

I droni parlanti a Messina


E se “poi” qualcuno andasse da Lui (Cateno Roberto Salvatore De Luca intendo) e Gli chiedesse spiegazioni a quattrocchi e con frattanto le palle degli occhi che tuttavia già girano e rigirano nelle orbite oculari per essere già di fatto costretto a casa, che cosa succederebbe, eh? Insomma, potrebbe questo qualcuno essere  denunciato per Vilipendio dello Stato di Come Vanno in Cielo gli Ingiuriosi Droni Parlanti in Questa nostra Povera Messina se questo qualcuno – se solo si sentisse a ragione mortificato e vilipeso – lo prendesse (verbalmente beninteso) a sintattici calci in  C… (ove C… in argot locale e non solo sta per Lato B)?
InformandoLa che inoltrerò questa Lettera Aperta a giornali e amici, incitandoLa per cortesia a intervenire, e in attesa d’un Suo gradito cenno di riscontro, saluto cordialmente
Corrado LaurettaMessina