sCatenati in tour: soldi falsi alla gente per protestare contro la falsa politica

In queste case, tra questi vicoli ad un soffio dallo svincolo di Gazzi li hanno visti passare tutti, in campagna elettorale, da Prodi a Cuffaro, sempre con un codazzo di esponenti politici locali, flash e microfoni. Ma non avevano mai visto un candidato presentarsi con un gruppo di canterini folkloristici al seguito e pronto a distribuire banconote da 500 euro palesemente false.

E’ iniziato dalle baracche di Fondo Fucile il tour degli “sCatenati”, gli uomini del candidato alla Presidenza della Regione per Rivoluzione siciliana Cateno De Luca. Un pullman attrezzato, con ufficio stampa, staff e segreteria al seguito toccherà 200 comuni dell’isola per affrontare via via le diverse tematiche del territorio. In ogni paese De Luca distribuirà “U fausu”, come lo chiama lui, banconote da 500 e 1000 euro rigorosamente falsi, tanto gli elettori siciliani sono abituati da decenni alle false promesse.

“Li abbiamo fregati tutti- ride Cateno De Luca mentre distribuisce i soldi- la politica passerà venerdì e sabato con quelli veri, con le solite promesse e noi siamo venuti adesso. Loro li distribuiranno nelle ultime 48 ore della campagna, noi ne abbiamo stampati tantissimi, eccoli qui, carte da 500 o da 1000 euro, ne abbiamo stampati per un miliardo di euro così compriamo i voti per raggiungere il 5%. C’è scritto in ogni banconota: soddi fausi pì tutti, in siciliano. Contro una politica falsa”.

Vestito in abiti tipici siciliani, megafono in mano, seguito dai canterini con tamburelli e chitarre, il fazzoletto della “Rivoluzione siciliana” al collo e le magliette rosse con la scritta “gli sCatenati” ha iniziato a girare le baracche ed a parlare con la gente, con quelle famiglie che per anni i politici li hanno visti solo alla vigilia delle elezioni, salvo poi svanire nel nulla. Troppo a portata di mano per i leader nazionali o regionali la possibilità di fare una visitina nelle baracche per poi lasciarsi andare a commenti stupiti e a promettere un risanamento che Messina aspetta dal 1990. Un risanamento che in 22 anni ha raggiunto meno della metà dei traguardi prefissati: 4.800 famiglie da sbaraccare nel ’90, meno di 2000 assegnate in due decenni. Con De Luca in tour c’erano i consiglieri provinciale e comunale Pippo Lombardo e Ivano Cantello e Nino Bartolotta.

“Io sto qui da 16 anni e li ho visti tutti- dice Salvatore Celona– ad ogni campagna elettorale vengono qui. Lo hanno fatto pure Cuffaro e Buzzanca. Promettono la casa popolare e poi spariscono.Nel 2008, a mia figlia, mettendole una mano sulla testa hanno detto: avrai la tua cameretta. E siamo ancora qui, stanchi di parole. Io li ho votati dopo quelle promesse, ma ora non lo farò più, questo è sicuro”.

A De Luca che distribuisce i soldi falsi chiedono scherzando anche i “falsi buoni benzina” che di questi tempi farebbero davvero comodo.

“Quelli non li abbiamo-replica pronto- perché non ci sono petrolieri che scommettono su di noi. La verità è che è falsa la politica siciliana. La gente ha bisogno di una classe politica vera e seria. Adesso tutti si nascondo dietro le facce dei candidati credibili. Ma non possiamo dimenticare ad esempio che Musumeci nel 2006 era schierato contro Cuffaro, nel 2008 i suoi uomini erano contro Lombardo e ora si è fatto imprigionare dal sistema”.

Lasciato Fondo Fucile la Carovana della Rivoluzione ha fatto la seconda tappa a Palazzo Zanca dove però non è stato possibile entrare per distribuire i soldi falsi e si è registrata anche un po’ di tensione all’ingresso fin quando Cateno De Luca non è riuscito ad entrare e lasciare al gabinetto del commissario le banconote-simbolo della protesta.

Domani il pullman verde e rosso della Rivoluzione siciliana passerà da Villafranca, Milazzo, paese per paese fino a Capo d’Orlando. Il tour si concluderà il 26 a Santa Teresa di Riva.

Rosaria Brancato