Navarra verso le dimissioni da rettore, corsa all’ermellino anticipata

Il rettore Pietro Navarra è pronto tuffarsi nell’agone politico. La sua candidatura per un posto alla Camera è ormai cosa fatta, e con la ‘benedizione’ di Renzi sarà sia capolista nel Collegio proporzionale Camera Messina (che include Messina, Barcellona ed Enna) sia il candidato di coalizione del Collegio uninominale di Messina. Un doppio paracadute per un’elezione in Parlamento che appare scontata.

Navarra dunque è ad un passo dal lasciarsi alle spalle la carriera universitaria per intraprendere quella politica, con la consapevolezza di aver raggiunto la vetta più alta possibile nel suo percorso accademico e di dover rinunciare solo ad un anno di mandato, che scadrebbe nel 2019 e che non potrebbe in ogni caso essere rinnovato.

La sua candidatura alla Camera sarà ufficiale con la presentazione delle liste, che deve avvenire entro le 20 di lunedì sera, poi potrà dedicarsi alla campagna elettorale in vista dell’appuntamento del 4 marzo. Sebbene non ci sia in questo frangente un obbligo di dimissioni, Navarra è intenzionato a correre da semplice cittadino e per questo lascerà in anticipo la sua poltrona di rettore, conquistata il 28 maggio del 2013.

Il suo addio – atteso nei prossimi giorni – segnerà inevitabilmente l’inizio di una nuova fase per l’Ateneo peloritano, che sarà chiamato – in tutte le sue componenti – ad eleggere un nuovo Rettore.

Lo Statuto stabilisce che "nel caso di cessazione anticipata del Rettore dalla carica, il Decano indice nuove elezioni entro trenta giorni…La cessazione anticipata del Rettore dalla carica è comunicata immediatamente dal Prorettore vicario al Senato accademico e al Consiglio di Amministrazioni appositamente convocati…. Il Prorettore vicario esercita le funzioni rettorali di ordinaria amministrazione". Sarà dunque il prof. Emanuele Scribano a prendere in mano la situazione e traghettare l’Università a nuove elezioni.

In mezzo alle politiche del 4 marzo e alle amministrative di giugno ci sarà dunque anche la corsa all’ermellino, esattamente come avvenne nel 2013.

Navarra – sebbene si avvii a lasciare la carica accademica – sicuramente non rinuncerà a far valere il proprio peso all’interno del mondo universitario per fare eleggere un suo fedelissimo, sia al fine di dare continuità alla sua attività sia al fine di preservare quel consenso che potrebbe tornargli utile anche politicamente. L’attuale Magnifico potrebbe decidere di scegliere il nome del candidato rettore tra coloro i quali per cinque anni hanno fatto parte della sua squadra di prorettori, come ad esempio il suo vice Scribano o i prof. Salvatore Cuzzocrea e Antonio Saitta .

Ma per il toto-nomi è ancora presto. Prima Navarra dovrà formalizzare le sue dimissioni, solo dopo potranno iniziare le grandi manovre e la campagna elettorale ‘accademica’.

Danila La Torre