Lavoro

Cas, ancora un rinvio per il contratto dei lavoratori: l’Ugl scrive al presidente

MESSINA. “I vertici del Consorzio autostrade siciliane e l’assessorato
regionale alle Infrastrutture e ai trasporti continuano ad ignorare
l’esigenza del rinnovo del contratto di lavoro, atteso ormai da dieci
anni dai dipendenti. Oltre che le legittime aspettative di riconoscimento ed erogazione degli arretrati riferiti all’aumento previsto nel contratto 2007-2009, in prorogatio”.

Così scrivono al presidente del Cas il segretario provinciale di Ugl Viabilità e
logistica, Anna Sidoti e il segretario aziendale Carmelo Ietto, a seguito della riunione tenutasi a Palermo il 20 novembre scorso. “Dalla quale – evidenziano – è emersa la volontà di rinviare ancora il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti dell’Ente”.

“I lavoratori contunano ad essere mortificati”

“A tutela e difesa di tutti dipendenti del comparto non dirigenziale,
dagli esattori ai funzionari, che continuano ad essere mortificati da
inerzie e insipienza – si legge nella lettera – il nostro sindacato chiede un incontro urgente nel quale l’Amministrazione chiarisca in maniera inequivoca la propria posizione sul riconoscimento delle somme arretrate peviste nel contratto vigente”.

Ma anche “sull’adeguamento della sola parte economica del contratto, che ha preso le mosse ed ha mutuato l’organizzazione di lavoro prevista nel contratto nazionale di lavoro delle Società concessionarie di autostrade e trafori ma è stato adeguato con contrattazione di secondo livello alla natura giuridica pubblica del Consorzio per le Autostrade Siciliane. E sul riconoscimento delle mansioni superiori svolte da quasi tutto il personale dipendente, che, fra l’altro, vede diverse nomine di Rup (responsabile unico del procedimento), anche fra i non funzionari dell’Ente”.

Viene ricordato, infine, che “contrariamente all’impegno assunto
dai vertici dell’Ente, non è stato esitato l’organico di casello per
l’attuale fabbisogno di esattori. “È inconcepibile che ancora si tergiversi, malgrado l’occupazione della sala consiliare da parte dei cd. Ate stagionali storici, che coltivano comprensibili aspettative di assunzione, e delle difficoltà operative del Ceo (ufficio turni). Che in assenza di un riferimento certo ed attuale sui servizi occorrenti – concludono i segretari Sidoti e Ietto – può determinarsi con eccessi e discrasi che comportano spreco di denaro pubblico”.