Daniela Faranda scrive al Sindaco: “A quando il cambio di rotta?

Dopo la visita ispettiva a Casa Serena, la consigliera Daniela Faranda ha preferito scrivere un’interrogazione indirizzata al Sindaco Accorinti per sapere quali siano le intenzioni dell’amministrazione. La consigliera Ncd parte dal fatto che all'interno dell'Istituto sono presneti solo 45 anziani e che altri, precedentemente ospitati dal convitto, sono stati dislocati all'esterno presso sedi terze che non garantiscono i criteri di accoglienza e familiarità che si ritiene umanamente e socialmente andrebbero riconosciuti come primari nell'interesse degli anziani. La revisione dell'organico che ha portato alla scrematura di decine di unità di dipendenti, non ha, di fatto, tenuto conto delle reali esigenze del servizio, stabilendo come parametri soltanto le qualifiche indicate dall'assessore ( non se ne comprende bene quale sia la ratio) e dell'originario organico sono rimasti impiegati a Casa Serena 40 dipendenti in prima istanza, poi portati a 52 unità grazie alla stipula di un protocollo d'intesa (tra l'Amministrazione e alcune tra le principali sigle sindacali) e, che all'interno del conseguente atto non c'è traccia del rispetto dello stato di anzianità che era stato previsto tra i parametri. Una condizione inevitabilmente cagiona un clima di malumore e assenza di serenità tra le figure impiegate presso la struttura, fatto che influisce sul buon andamento e di conseguenza sulla sensazione di precarietà anche degli ospiti. Considerato che il Sindaco ha dichiarato che la struttura, in quanto fatiscente, andrebbe chiusa in via definitiva, nonostante sia l'unica casa comunale dedicata all'accoglienza degli anziani e se, come auspicabile, potenziata potrebbe anche accogliere ospiti in semi convitto ed assolvere ad un importante ruolo per la comunità messinese evitando l'emarginazione dei tanti anziani soli,la consigliera vuole adesso sapere:

quale sia (e se vi sia) una pianificazione seria sulla futura gestione di Casa Serena; posto che sono in corso i lavori di adeguamento alla normativa vigente, che renderanno possibile accogliere altri ospiti, come e se si intenda far rientrare a Casa Serena gli anziani
delocalizzati in strutture terze con costi e difficoltà non da poco per la gestione economica e sociale degli ospiti;
se questo esecutivo intenda o meno avviare un'operazione di verità per accertare le responsabilità che hanno portato alle tante vertenze occupazionali che si ripetono periodicamente;
se quest'Amministrazione abbia intenzione di mettere davvero in atto quel cambio di rotta che propugnava all'inizio del proprio mandato e che, ad oggi, non risulta essere in corso;
se si abbia o meno intenzione di creare un soggetto unico di cui abbia gestione diretta il Comune, prendendo atto del fallimento evidente del sistema cooperativistico;
se, data la capacità ricettiva di Casa Serena, dimostrata ampiamente in passato, non si ritenga invece di di potenziare la struttura comunale, di importanza storica e sociale della
nostra città, grazie ad investimenti di media e lunga portata, usufruendo di bandi europei;
infine, in merito al contratto d'appalto in vigore, mai applicato, si chiede dove e come siano stati impegnati fino a questo momento i soldi stanziati per Casa Serena;
se l'Assessore al ramo abbia o meno provveduto ad operare una verifica completa della situazione in cui versa attualmente la struttura;
si chiede, inoltre, di chiarire la ratio che ha portato alla scelta della riduzione del personale e quali siano stati i parametri di selezione per stabilire quali figure professionali mantenere e quali no, tenendo conto prioritariamente delle esigenze degli anziani ospiti della Casa.