Che fine hanno fatto gli interventi di messa in sicurezza?

Casa Serena attende ancora la fine degli interventi di messa in sicurezza senza i quali la struttura non potrà tornare a ospitare tutti gli anziani che alloggiavano nella casa di riposo di Montepiselli prima che scoppiasse il caos. Parte di questi interventi era stata addirittura progettata e appaltata lo scorso anno, ad oggi però la situazione non fa presagire nulla di buono in prospettiava. Lo dicono i lavoratori che insieme al segretario della Funzione Pubblica della Uil Pippo Calapai hanno scritto al Commissario Croce per chiedere un po’ di chiarezza in merito alle intenzioni di Palazzo Zanca sul futuro di Casa Serena. Sono preoccupati per l’inspiegabile lentezza con cui stanno procedendo i lavori di messa in sicurezza, lentezza che prolunga il gravissimo disagio anche di natura psicologica degli anziani e delle relative famiglie che hanno dovuto lasciare quella che era la loro casa.
Sindacato e lavoratori vogliono sapere perchè non sono ancora iniziati i lavori di messa in sicurezza dell’intera struttura e perché ai sopralluoghi già effettuati non sono seguiti i relativi e programmati interventi. “Dove sono finiti gli impegni di completamento dei lavori assunti dal Commissario Straordinario in sede prefettizia?” chiede il segretario Calapai. “A tutt’oggi ci risulta che persino i lavori già appaltati nel maggio 2012 relativi alle pompe idrauliche per antincendio che avrebbero dovuto essere conclusi entro un mese risultino incompleti.
“Appare evidente che nessuno ha interesse a salvare Casa Serena, salvare i posti di lavoro, ospitare il numero di anziani consentito dai parametri regionali e quindi fare ritornare nel loro ambiente quelle persone anziane forzatamente allontanate dalla struttura. Spetta al Comune vigilare sulla celere e corretta esecuzione dei lavori e renderne conto a lavoratori e cittadini”.
Al commissario Croce chiedono anche di vigilare sugli adempimenti contrattuali da parte di chi gestisce il servizio, dunque la cooperativa Azione Sociale, perché i lavoratori non solo non hanno ancora percepito le retribuzioni relative ai mesi di gennaio e febbraio ma neanche la tredicesima 2012. In generale poi l’appello si allarga e guarda a tutti i lavoratori dei servizi sociali che contano mesi e mesi di stipendi arretrati e che in mezzo a questo caos continuano ad aspettare.