Nessuna notizia dopo il sopralluogo, Emilia Barrile torna a chiedere tutta la documentazione

Il sopralluogo di venti giorni fa della Presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile aveva riacceso i riflettori su Casa Serena dopo settimane di calma apparente. Finito quel sopralluogo però è nuovamente calato il silenzio sulla casa di riposo di Montepiselli. La visita della Barrile era servita per fare il punto della situazione sugli interventi ad oggi effettuati, su quelli ancora da attuare, sui soldi a disposizione e sullo stato generale della struttura. Da mesi non si fa altro che ripetere che è necessario mettere in sicurezza lo stabile, questa era stata la soluzione individuata ormai parecchi mesi fa per scongiurare la chiusura di Casa Serena che, ad oggi, non rientra ancora nell’albo regionale delle strutture accreditate.

Dopo quella visita la Presidente del Consiglio Comunale aveva chiesto la documentazione relativa ai lavori, ma dagli uffici di Palazzo Zanca non è ancora arrivato nulla sul tavolo della Presidenza. Per questi motivi Emilia Barrire presenterà al più presto una richiesta formale al Dipartimento retto dalla dirigente Maria Canale per poter iniziare ad esaminare e progettare il da farsi in modo concreto. Nelle casse del Comune dovrebbero esserci circa 850mila euro bloccati da mesi proprio per dare il via alla seconda tranche di interventi. Fino ad oggi sono stati spesi 64mila euro per installare una parte della rete idrante antincendio e solo 9 delle 94 porte tagliafuoco previste nel progetto. Manca però il collaudo e solo questi lavori non saranno sufficienti per ottenere il parere positivo dei vigili del fuoco. Si devono realizzare le 4 scale di emergenza, l’ascensore portaletti, il sistema di allarme e rilevamento incendio e il sistema parafulmini, le somme a disposizione ci sarebbero, almeno così si afferma al Comune. Ciò che inizia a scarseggiare è il tempo. Inizialmente si prevedeva di completare tutto entro dicembre, 33 anziani sono stati trasferiti e ai lavoratori sono stati ridotti ore e stipendi, vista la riduzione degli ospiti, attraverso la cassa integrazione parziale. Visto il nulla di fatto di queste settimane, con il beneficio del fatto che di mezzo c’è stato anche il ferragosto, adesso Emilia Barrile chiede di avere al più presto quei documenti sul suo tavolo.

Intanto i problemi per i lavoratori sono sempre gli stessi: gli stipendi costantemente in ritardo. Tommaso Giannetto, Pippo Stella e Giovanni Andronaco, tre lavoratori di Casa Serena e segretari aziendali di Orsa, Uil Fpl, Fp Cgil, hanno scritto al presidente della coop Azione Sociale Ammendolia, all’assessore Mantineo e al Sindaco Accorinti per segnalare ancora una volta un problema che si trascina da mesi. I lavoratori non sono più disposti a tollerare, si sentono mortificati nella dignità e chiedono al Comune di valutare l’ipotesi di rescindere il contratto con Azione Sociale che, secondo quanto stabilito dal CCNL. Se non accadrà nulla loro sono pronti alla mobilitazione.

Francesca Stornante