Prime convocazioni per le famiglie degli anziani, il 31 dicembre si chiude

La notizia tra i lavoratori che protestavano davanti Palazzo Zanca si è diffusa in pochi minuti e ha scatenato un vero e proprio caos. Perchè mentre i dipendenti delle cooperative sociali reclamavano lavoro e certezze, a Casa Serena si è riaccesa la tensione. Al momento senza bandi, senza bilancio del Comune, senza quell’ipotesi di iscrizione provvisoria all’albo regionale di cui aveva parlato pochi giorni fa il commissario Croce, Casa Serena il 31 dicembre chiuderà i battenti. E dunque oggi sono iniziate le convocazioni dei familiari degli anziani ospiti della struttura. I parenti si sono dovuti presentare al Dipartimento Servizi Sociali a Palazzo Satellite, ad attenderli i primi colloqui che, se le cose resteranno così, saranno seguiti dalle lettere che una volta firmate sanciscono il trasferimento degli anziani nelle altre strutture della provincia già individuate. Un passaggio obbligato per il Dipartimento diretto dal dirigente De Francesco perché allo stato attuale non ci sono spiragli per Casa Serena, il 31 dicembre è ormai alle porte e entro quella data, se non ci saranno novità che a questo punto è meglio definire miracoli, si deve trovare una giusta sistemazione per i 102 anziani che vivono nella struttura di Montepiselli. Gli occhi sono tutti puntati su Palermo e sulle notizie che oggi arriveranno dalla Regione perché soprattutto da quello dipenderà anche il futuro di Casa Serena. Se i soldi promessi dal governatore Crocetta arriveranno ci sono spiragli per evitare il default e allora si potrà provare a salvare concretamente la struttura. In questo momento la certezza è che fra tre giorni dalla casa di riposo dovranno andare via tutti. Il 31 dicembre anche i lavoratori saranno ufficialmente licenziati. I dipendenti, che fanno parte della cooperativa Azione Sociale, sono stati tra primi operatori dei servizi sociali a ricevere le lettere di licenziamento. Loro però non lasceranno Casa Serena. E di certo non la lasceranno neanche gli anziani che nelle ultime settimane hanno chiaramente detto che non si faranno trascinare via da quella che considerano la loro casa. Sono pronti alle barricate, a qualsiasi forma di protesta, anche estrema. Tra l’altro il 3 gennaio dovrebbero iniziare i primi interventi di messa in sicurezza, quelli già appaltati da mesi e inspiegabilmente finora mai effettuati. Lavori per 80 mila euro e che rientrano in quel piano di interventi di cui Casa Serena ha bisogno per essere dichiarata a norma ed ottenere l’iscrizione nell’albo regionale. Sono già stati nominati il responsabile dei lavori e il responsabile unico del procedimento. Ma interventi di messa in sicurezza, trasferimento degli anziani e situazione occupazionale dei lavoratori pare non camminino sugli stessi binari. La partita dunque resta aperta. (Francesca Stornante)