Lo sfogo dei 12 lavoratori scatena la guerra tra sindacati, Cisl a muso duro

In casa Cisl non è piaciuta la lettera scritta da ieri dai 12 lavoratori di Casa Serena che non troveranno più posto nella struttura per anziani (vedi articolo correlato). E non si è fatta attendere la replica del segretario della Funziona Pubblica che punta dritto ad un’altra sigla sindacale, ritenendola evidentemente “mandante” dell’accorata lettera scritta dai 12 operatori che non hanno risparmiato critiche al vetriolo contro la Cisl.

“Le strumentalizzazioni non servono a nessuno soprattutto quando un sindacato, in questo caso l’OrSA, usa i lavoratori per avere visibilità e creare contrapposizioni e tensioni”. Risponde a muso duro Calogero Emanuele, segretario provinciale della Cisl Fp. “Dispiace – prosegue Emanuele – sentire dire che avremmo scaricato i 12 lavoratori di Casa Serena. Basterebbe leggere ‘bene’ quanto scritto dalla Cisl per capire che questo sindacato ha solo evidenziato come le responsabilità vadano ricercate nei mancati impegni assunti dall'Amministrazione che sino ad oggi non ha trovato le soluzioni che tutti auspichiamo”.

L’Amministrazione comunale, ricorda la Cisl, nei mesi scorsi ha ridotto ospiti e forza lavoro e oggi mette a bando l'adeguamento di Casa Serena senza fare alcuna modifica rispetto al passato.

La Cisl Funzione Pubblica sostiene e ribadisce che bisogna dare vita a un protocollo di legalità, trasparenza e tutela di tutta la forza lavoro.

“Anziché farsi scudo dei lavoratori e creare tensione – conclude il segretario della Cisl Fp – qualche sindacato farebbe meglio a suggerire all'assessore del settore di fare chiarezza e dire tutte le verità. Se è vero, come più volte ha dichiarato l'assessore Mantineo, che l’intenzione è quella creare nuovi servizi per garantire tutti, la Cisl è felice che si possa dare stabilità e certezza ai 12 lavoratori. Ribadiamo che deve essere il Comune a dare seguito agli impegni assunti, trovando le soluzioni, condivise con il sindacato, per garantire anche questi lavoratori. Non servono strumentalizzazioni o strategie distruttive che non fanno bene alla collettività ma soprattutto agli stessi lavoratori”.