Casa Portuale occupata, assoluzione bis degli attivisti. Ma il sito resta off

E’ stata confermata anche in secondo grado l’assoluzione degli attivisti che nel 2013 occuparono la Casa del Portuale. La Corte d’Appello (presidente Sicuro) ha assolto con formula ampia, “perché il fatto non costituisce reato”, Tonino Cafeo, Filomena Romeo, Alessandro Turchi, Massimo Cammarata, Antonio Giannetto, Maurizio Bellina, Claudio Risitano, Pietro Sapienza, Anna Maria Blokker e Daniele Raffa, confermando così il verdetto di primo grado del 2016, che li scagionava dalle accuse di invasione di edifici, deturpamento di cose altrui e apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo.

Soddisfatti i difensori, gli avvocati Carmelo Picciotto, Pierluigi Venuti, Gaetano Gemelli, Sara Marino Merlo e Guido Moschella, che hanno ottenuto sentenza liberatoria malgrado la Procura generale avesse chiesto la condanna a 4 mesi per tutti.

Gli attivisti del Collettivo Pinelli avevano occupato la struttura di via Alessio Valore tra il 2013 e il 2014 – l’ultimo sgombero è di gennaio di quell’anno – per protestare contro lo stato di incuria dei locali, di proprietà di un consorzio di cooperative fallite ed affidate alla curatela del ragioniere Matasso. Fu lui a segnalare l’avvenuta occupazione, dando via alla trafila giudiziaria della vicenda.

Oggi la struttura è ancora chiusa e inutilizzata. Nel tentativo di valorizzarla e soprattutto salvaguardare il murales che l’artista internazionale Blu realizzò su una delle pareti, l’ex assessore regionale ai Beni Culturali Aurora Notarianni spinse per l’accordo tra Regione e Comune di Messina, che oggi ha in affidamento l’immobile. Progetti e idee per restituirla alla fruizione ce ne sono parecchi, e l’assessore dimissionario Federico Alagna aveva sondato le possibilità di finanziamento. Adesso la palla passerà al prossimo governo cittadino.

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