Tirreno

Caso Cattafi, no alla “riapertura” del processo

Non c’è spazio per rivedere la sentenza di condanna. E’ questa la decisione della Corte di Cassazione su Rosario Pio Cattafi. La Suprema Corte ha detto no al ricorso straordinario del suo legale, l’avvocato Salvatore Silvestro, che aveva censurato in alcuni punti la sentenza di condanna a 6 anni per Cattafi, detenuto nel carcere di Milano Opera. Il sostituta procuratrice generale presso la Cassazione, Marina Passafiume, si è opposta alla “riapertura del caso”, censurando il ricorso dell’avvocato Silvestro.

L’uomo del “dialogo deviato” tra Stato e Mafia

Il sigillo della Cassazione ai 6 anni per l’uomo considerato “cerniera” tra mafia e istituzioni era arrivato nel maggio 2023 dopo un processo a dir poco travagliato, lungo i vari gradi di giudizio. La condanna a 6 anni di reclusione per Rosario Pio Cattafi, avevano stabilito i giudici, non è da rivedere, è confermata e diventa perciò definitiva.

I processi

L’avvocato Silvestro nel 2021 aveva ottenuto per Cattafi l’ulteriore riduzione della pena da 7 a 6 anni. Secondo il difensore c’erano i margini per far cadere le accuse residue rimaste in piedi, ma i giudici del Palazzaccio hanno deciso diversamente. La sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria il 6 ottobre di 3 anni fa, che avevano sancito la contiguità del legale d’affari al clan di Barcellona ma solo fino al 2000 e avevano escluso che avesse mai avuto un ruolo di vertice nella famiglia del Longano.

L’operazione antimafia Gotha 3

Il “dossier” Cattafi all’esame del processo ora chiuso definitivamente è quello compilato dalla Direzione distrettuale antimafia alla fine degli accertamenti dei Carabinieri, sfociati nella maxi operazione antimafia Gotha 3.