Cancelleri: Musumeci chieda scusa. Bindi: Mezzi di contrasto insufficienti

Nella black list diramata su facebook da Giancarlo Cancelleri con l’elenco degli impresentabili il nome di Cateno De Luca c’era. E il leader siciliano del M5S lo ricorda in un post subito dopo l’arresto del neo deputato regionale: “Cateno De Luca è il primo impresentabile arrestato di Nello Musumeci. Lo hanno eletto all’assemblea siciliana neppure 48 ore fa: un record storico. La notizia non ci coglie di sorpresa, anzi la meraviglia è che ci si meravigli. La presenza di De Luca nelle liste di Musumeci la denunciai un mese fa con un lunghissimo post con l'elenco di tutti gli 'impresentabili' di Musumeci e un video. Oggi viene arrestato, ma ormai il danno è fatto. De Luca non sarebbe mai dovuto essere candidato al Parlamento siciliano”.

Lunedì sera, a urne chiuse Cancelleri aveva parlato di “vittoria contaminata del centro-destra” evidenziando come i voti portati dagli impresentabili abbiano contribuito alla vittoria.

Da oggi la maggioranza di Musumeci si regge su un arrestato ai domiciliari per evasione fiscale. De Luca dovrebbe avere la dignità di dimettersi e Musumeci dovrebbe chiedere scusa ai siciliani per quest'onta indelebile".

Sulla vicenda interviene anche la presidente della Commissione nazionale antimafia Rosy Bindi, che nelle scorse settimane aveva annunciato come i risultati della visita in Sicilia e delle audizioni non si sarebbero potuti avere se non ad urne chiuse. In realtà ancora il lavoro non è stato concluso…. Qualsiasi esito sarà quindi postumo.

Quanto accaduto è l’ennesima dimostrazione che gli strumenti di cui disponiamo per tutelare l’elettorato attivo e passivo nel nostro Paese sono insufficienti- dichiara la Bindi- Non solo per i tempi lasciati a disposizione delle commissioni elettorali per valutare la regolarità della situazione giuridica dei candidati in base alla legge Severino. Ma forse esiste anche una contraddizione all’interno della stessa legge per la distinzione tra incandidabilità ed ineleggibilità. Perché così si droga il risultato delle elezioni, perché il consenso raccolto, anche nel caso in cui la persona di fatto ineleggibile non venisse eletta, interviene ad alterare il risultato”.

Nel caso di De Luca la presidente spiega che era stato posto all’attenzione della Commissione sia da Cancelleri che dalle prefetture “questo è un fatto gravissimo ma non è il primo, auguriamoci che possa essere uno degli ultimi”.