Gli effetti collaterali delle foto di repertorio

Capita spesso che gli articoli di cronaca siano corredati da foto di repertorio; qualche volta, una foto particolarmente ben riuscita diventa “virale”, e viene utilizzata abitualmente dagli addetti ai lavori. Dietro quella foto, però, ci sono persone in carne e ossa, il cui anonimato dovrebbe essere garantito. Quando non è così, gli effetti collaterali possono essere parecchio fastidiosi, come ha potuto constatare, suo malgrado, Gianluca Picciolo.

Qualche anno fa, il ragazzo è stato fotografato durante il controllo a un posto di blocco. La foto è poi diventata “di repertorio”, e oggi è molto utilizzata dai media. Nell’immagine è però ritratta l’auto del ragazzo, un’Alfa Romeo che, essendo elaborata, viene spesso riconosciuta da parenti e amici. Il giovane si ritrova così al centro dell’attenzione dei suoi conoscenti, e non certo per episodi positivi: spaccio, rapine, incidenti sono i fatti a cui più spesso viene allegata la foto “incriminata”.

E, chiaramente, Picciolo è esasperato. Al ragazzo non resta però che lanciare un appello, nella speranza di non ritrovarsi ancora a dover spiegare ai conoscenti preoccupati che no, non è lui ad esser stato arrestato. O, almeno, glielo auguriamo.