Giardini. Emissioni sonore, chiesto incontro al sindaco. Avviata petizione

GIARDINI NAXOS. Su iniziativa dell’attivista Antonino Bruno, il Meetup Giardini Naxos In Movimento ha incontrato diversi commercianti della zona centrale del Paese per raccogliere le firme sulla richiesta di un incontro al sindaco, Pancrazio Lo Turco, affinché si possa ridiscutere l’ordinanza relativa alle emissioni sonore dei locali pubblici con le parti interessate.

"PROVVEDIMENTO INCOMPRENSIBILE"

“Riteniamo che le prescrizioni in essa contenute – si legge nel documento scritto dagli attivisti – se associate all’ordinanza già emanata l’anno scorso sulle stesse tematiche, stia orientando l’attività dell’Ente verso un’ingiusta ed incomprensibile 'criminalizzazione' della categoria degli imprenditori di Giardini Naxos. Categoria composta, per la maggior parte, da persone oneste, che sopportano un carico di lavoro enorme, soprattutto durante il periodo estivo, e contribuiscono in maniera cospicua al mantenimento delle casse dell’Ente – hanno inteso sottolineare i membri del Meetup. È chiaro come non ci siano estranee le parallele esigenze dei residenti, abituali o temporanei, che per motivi lavorativi o di salute hanno diritto a pretendere un ambiente il più possibile tranquillo e che consenta loro di vivere e riposare serenamente.

"DIALOGO NECESSARIO"

A nostro parere, entrambe le istanze sono compatibili e non si escludono a vicenda, basta semplicemente promuovere un dialogo costruttivo tra le parti che consenta di raggiungere un punto di equilibrio che garantisca le prerogative di tutti”. Nella parte conclusiva del documento protocollato al Comune, gli attivisti hanno evidenziato che “a partire dalla L. 241/1990 sul procedimento amministrativo tutti gli interventi normativi sono andati nella direzione di una rivoluzione copernicana che orientasse l’azione della pubblica amministrazione verso un principio consensuale-contrattuale rispetto a quello autoritativo-unilaterale, riteniamo urgente la convocazione di una riunione tra le parti al fine di addivenire ad un provvedimento sostitutivo condiviso nell’interesse dell’Ente e della cittadinanza. Siamo convinti che anche lei ritiene la collaborazione una via migliore e più praticabile rispetto allo scontro ed al muro contro muro”.