Zuffa in Consiglio Comunale. L’Assessore: “Abbiamo chiesto un incontro al Prefetto”

Le dichiarazioni dell’assessore Nino Mantineo hanno scatenato un vero e proprio incidente diplomatico e ventiquattr’ore dopo è zuffa in consiglio comunale. Martedì pomeriggio, nel corso di un incontro incentrato sul tema dell’accoglienza ai migranti organizzato dal circolo Arci Thomas Sankara e dal Teatro Pinelli a Palazzo Zanca, Mantineo aveva tacciato Stefano Trotta di essere “il Prefetto più scarso che la città abbia mai avuto”. Da qui le polemiche cha hanno acceso la scena politica fin dalle prime ore di ieri. In serata si è riunito il Civico Consesso e la seduta è stata a dir poco incandescente, con i consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso barricati a difendere il proprio assessore contro il fuoco incrociato dei colleghi dei vari gruppi consiliari, fino all’intervento dello stesso Mantineo. La Giunta, comunque, tenterà di ricucire lo strappo istituzionale oggi stesso; “Abbiamo chiamato il Prefettoha raccontato Mantineo in aulaper fissare un incontro con il sindaco già per domani”.

“La gestione emergenziale degli immigrati ha tagliato fuori il Comune – ha spiegato Mantineo – era naturale che fosse così, io sono d’accordo con quanti dicono che Messina non è adeguata ad ospitare tutti questi migranti. L’indirizzo che potremmo assumere tutti è dire a gran voce che Messina non è nella condizione di mettere insieme strutture che somiglino ai Cara, non regge, anche solo con numeri più ridotti abbiamo visto che le persone scappano verso paesi che danno più opportunità. Lo Sprar è un modello molto più vicino a ciò che la città si può permettere. Da ottobre abbiamo accolto 151 minori grazie anche all’apporto dei servizi sociali, delle associazioni e del mondo religioso e questo è il massimo che possiamo fare. La tendopoli non può appartenere ad una città civile, non è possibile che una delle più belle città d’Italia venga additata come la città che ospita gli immigrati nella tendopoli. E proprio quando fu allestita il Prefetto disse che l’assessore Mantineo “mente sapendo di mentire”.

“Questo ping pong non mi diverte, il ruolo della Prefettura è decisivo, ma le riprove che da quella parte ci sia un atteggiamento poco collaborativo è stato evidente anche in altre occasioni, quando ad esempio ho chiesto un incontro per discutere vari problemi (morosi, Casa Serena,ecc) la Prefettura ha risposto che per le questioni che riguardano l’amministrazione deve vedersela l’amministrazione. Vorrei che il Prefetto considerasse la mia come una critica politica e vada oltre. Il doveroso rispetto che mi accusano di aver infranto, sento di doverlo avere nella persona del Prefetto e per questo abbiamo già chiamato la Prefettura per fissare un incontro, ma non mi stancherò mai di dire che la scelta della tendopoli è il segno di una inaudita inciviltà”.

E' stato il Partito Democratico, con Donatella Sindoni e Simona Contestabile, a dare inizio alle danze – o a scaldare le polveri – della seduta-rissa, con il suo intervento in difesa del Prefetto Stefano Trotta e contro le dichiarazioni di Mantineo, dopo di lei sono intervenuti – in prima batteria – il capogruppo PD, Paolo David, il capogruppo dell’UDC, Mario Rizzo, il capogruppo di Siamo Messina Fabrizio Sottile, il collega Piero Adamo. Tutti gli interventi erano finalizzati a difendere il Prefetto Stefano Trotta e a stigmatizzare le parole di Mantineo – “che pesano come macigni” – giudicate decisamente poco idonee in bocca ad un rappresentate istituzionale.

Hanno espresso solidarietà all’Assessore Mantineo, piuttosto che a Trotta, i consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso, Luigi Sturniolo e Ivana Risitano. “Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà all’Assessore Mantineo- ha dichiarato Luigi Sturniolo a nome di tutto il gruppo consiliare – che in questi momenti sta subendo un attacco indiscriminato e ingiusto rispetto a dei giudizi che, al di là del lessico, sono validi. C’è molta confusione rispetto alla questione dell’emergenza migranti, il tema dell’emergenza attiene al governo e quindi alla prefettura, è lei che ha il dovere di trovare sul territorio dei luoghi per l’accoglienza ai migranti e gestire un’accoglienza civile da paese civile, cosa che qui il prefetto non ha fatto perché tiene i migranti in una condizione vergognosa, per questo le parole dell’assessore sono ampiamente giustificate. Le carte dell’Asp dicono che la tendopoli non è agibile, il PalaNebiolo era stato chiuso dalla stessa prefettura, l’incapacità da parte del Prefetto di gestire in modo serio questo fenomeno è conclamato dai fatti”.

Duro con l’assessore e polemico con i colleghi di CMDB il capogruppo di “Felice per Messina”,Giuseppe Santalco: “Prendo atto delle dichiarazioni di Mantineo, della sua buona fede e delle sue difficoltà nella conduzione di una questione molto delicata, ma lei è espressione di una parte politica e i suoi consiglieri non hanno l’acume politico per capire che l’atteggiamento estremistico nei confronti delle Istituzioni non paga. Devono comprendere che in certi momenti non bisogna mettere il sale sulla ferita, l’integralismo politico è privo dell’esperienza politica per capire che le battaglie vanno fatte nei modi e tempi giusti. Ribadisco la richiesta di dimissioni. Non possiamo da un lato chiedere diritti a Roma e poi denigrare le stesse Istituzioni, in una logica complessiva il Prefetto fa parte di una struttura governativa e in quanto tale va rispettato. La politica ha delle regole e chi fa politica deve assumersi le proprie responsabilità”.

Nel frattempo, in Aula circolava anche una petizione promossa dal Partito Democratico, per chiedere con forza le dimissioni dell’Assessore, alla quale ha aderito gran parte del centro sinistra e che si va ad aggiungere alla richiesta di dismissioni del gruppo consiliare UDC. Nel documento i consiglieri Simona Contestabile, Donatella Sindoni, Carlo Cantali, Nicola Cucinotta, Giuseppe Santalco e Paolo David: “alla luce della palmare inadeguatezza con la quale il Prof. Mantineo sta ottemperando all’incarico istituzionale assegnatogli, i sottoscritti Consiglieri sfiduciando il suddetto assessore e chiedono, fermamente, al Signor Sindaco, di revocare, senza indugio alcuno, le deleghe ad oggi conferitegli”. Interventi più “conciliatori”, invece, quelli di Carlo Abate, Dr, e Antonella Russo, quest’ultima ha parlato infatti di “ricucire gli strappi” poiché“non ci possiamo permettere di scherzare con questa interruzione di corrente tra le istituzioni“. E di “ricucire gli strappi” e risanare “scontri istituzionali che ledono alla città” ha parlato anche il gruppo consiliare del Nuovo Centro Destra.

Intanto, una richiesta di dimissioni arriva, inoltre, anche dal Consiglio del Terzo Quartiere: “Si ritengono inaccettabili – scrive il Presidente Natale Cucé – le dichiarazioni assolutamente ingiuriose scagliate gratuitamente dall'assessore, anche in virtù del fatto che lo stesso finora non ha dimostrato alcuna apertura alle istituzioni circoscrizionali, eludendo sulla problematica del mancato riconoscimento del decentramento e soprattutto "peccando di onnipotenza" quando prende decisioni che riguardano il territorio senza mai interpellare ne preventivamente ne in corso d'opera l'istituzione circoscrizionale”.

Eleonora Corace