Panarello: “La neo giunta Ricevuto a quota 15 è uno schiaffo ai messinesi”

Sullo “strano caso” dei 15 assessori a Palazzo dei Leoni interviene oggi il deputato regionale del Pd Filippo Panarello che definisce l’aumento dei componenti della giunta Ricevuto “Uno schiaffo all’opinione pubblica che chiede sobrietà alla politica e alle istituzioni, e in cambio è costretta ad assistere a questa moltiplicazione di poltrone”.
L’esponente dell’opposizione ricorda come la decisione di Ricevuto abbia comportato per Messina il raggiungimento di un record, se confrontata con i 12 assessori, ad esempio, delle Province di Milano, Firenze, Roma, o i 10 di Palermo per non andare lontano
“Quanto accaduto – aggiunge Panarello – è la conferma che il Pdl ha ormai preso una deriva inarrestabile nel modo di utilizzare le istituzioni al servizio dei suoi giochi di potere. Già il sindaco Giuseppe Buzzanca, rimanendo incollato a due poltrone, aveva mortificato i messinesi agli occhi del Paese: adesso questo altro schiaffo attuato mentre il governo nazionale intraprende la direzione dei tagli e quando la Sicilia ha già approvato la legge che prevede, se pur dalla prossima consiliatura, la riduzione a nove assessori”.
Ma il deputato messinese non risparmia neanche l’Udc che, proprio nella città del coordinatore regionale del partito, Gianpiero D’Alia, ha avallato l’operazione, ed è proprio al senatore centrista che Panarello riserva l’ultima stoccata: “Qualcuno dovrebbe spiegare come si fa ad invocare quotidianamente Monti, e al tempo stesso stare con Ricevuto”.

Intanto a Palazzo dei Leoni la conferenza dei capigruppo ha condiviso la necessità di rivedere le indennità dei consiglieri provinciali e della commissione pari opportunità. A presentare la proposta di modifica, motivandola, era stato nei giorni scorsi il capogruppo di Liberi Insieme Roberto Cerreti, che aveva sottolineato come il Consiglio provinciale abbia brillato più per l’assenteismo dei componenti che per la reale attività in Aula.
Le fughe dalle sedute sono agevolate dal fatto che le presenze (e quindi il gettone di presenza) vengono rilevate ad apertura dei lavori, con la conseguenza che, dopo l’appello ed al momento del voto o del dibattito, in Aula (così come a Palazzo Zanca) restano solo pochi “sopravvissuti”.
Con questo sistema quasi la metà delle sedute finisce con l’essere rinviata per la mancanza di numero legale. L’ipotesi alternativa, oltre alla riduzione del gettone di presenza è anche il doppio appello nominale, ovvero, all’inizio ed alla fine della seduta. Un modo “gentile” per invitare i consiglieri a restare incollati alla poltrona per spirito di servizio.
Altre modifiche Cerreti ha proposto per la Commissione pari opportunità che peraltro è basta su un criterio di nomina e anche in questo caso prevede gettoni di presenza. L’esponente di Mli ha sottolineato come, ad esempio, la Consulta giovanile, che invece prevede presenza a titolo gratuito, istituita ad inizio legislatura, non è mai stata attivata. Già, ci chiediamo perché……
Rosaria Brancato